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Cronaca

Arezzo-Bergamo in una notte per salvare una bimba. Gli autisti della Misericordia: "Eroi? No, facciamo il nostro dovere"

Il racconto dei due autisti che, in una manciata di minuti, si sono messi a disposizione per partire alla volta di Bergamo dove la bimba, di meno di un anno, ha ricevuto un nuovo fegato

“Lo abbiamo fatto col cuore perché aiutale il prossimo è ciò che ci piace fare”. I due autisti della Miserircordia di Arezzo, che nella notte tra giovedì e venerdì hanno trasferito una bimba di meno di un anno all’ospedale di Bergamo dove le è stato trapiantato un nuovo fegato, non hanno dubbi e si dicono pronti per un’altra missione. "Non chiamateci eroi - raccontano - quello che abbiamo fatto la scorsa notte lo abbiamo fatto e lo rifaremmo perché è quel che ci piace fare. È il normale compito per cui abbiamo scelto di essere qui e questo ci accomuna agli altri confratelli che, al nostro posto, avrebbero fatto altrettanto”. Angeli silenziosi sempre in volo al fianco di chi vive momenti di difficoltà o di coloro che, più semplicemente, hanno bisogno di supporto. Una filosofia che trova la sua narrazione più bella nell’ultima vicenda che, come detto, ha visto i due autisti rendersi disponibili per una missione di grande responsabilità e estrema impellenza. Una corsa contro il tempo che, fortunatamente, ha avuto il lieto fine che tutti speravano. “È per momenti così - spiegano dalla Misericordia - che vale la pena fare quello che facciamo”.

L’attivazione improvvisa e la corsa fino a Bergamo

Lo scorso giovedì 18 novembre, senza alcun preavviso, la centrale emergenza sanitaria della Asl di Arezzo ha richiesto il supporto della Misericordia per il trasferimento della piccola all’ospedale di Bergamo per l’intervento di trapianto del fegato. Proprio in quelle ultime ore era stato trovato un donatore compatibile con la bimba e, essendo lei da tempo in lista d’attesa, per evitare di perdere ulteriore tempo prezioso, il team medico ha deciso di operarla immediatamente. Appresa l’impellenza del trasferimento, come spiegano dalla confraternita, due autisti si sono offerti di compiere il trasferimento. Il viaggio è scorso via senza intoppi e poco prima delle 3,30 la bimba insieme a mamma e babbo è giunta al nosocomio dove è stata sottoposta ad un lungo intervento. Nel frattempo i due autisti aretini hanno ingranato di nuovo la prima e imboccato la strada di rientro verso Arezzo dove sono arrivati alle 8 del mattino.

“L’organizzazione improvvisa di trasferimenti di questo tipo - spiegano dalla Misericordia - porta con sé problemi da risolvere quali la riprogrammazione del piano servizi del giorno seguente. I nostri due straordinari autisti infatti, avevano già diversi servizi programmati per l’indomani. Abbiamo provveduto a riassegnare ogni singolo turno e lo abbiamo potuto fare grazie alla disponibilità di molti altri operatori che hanno accettato modifiche dell’ultimo minuto. In una manciata di minuti si è assistito a una vera e propria gara di solidarietà per la quale non si sono risparmiati neppure alcuni dei rettori, la segreteria e il coordinamento. Intanto abbiamo saputo che l’intervento della piccolina è pienamente riuscito e le sue condizioni farebbero ben sperare per il futuro. Una gioia per noi enorme”.

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