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Archivio Vasari, salta la perizia di Daverio. Cosulich: "Faremo un esposto per vederci chiaro"

Era lui il celebre consulente individuato dal giudice aretino Antonio Picardi che avrebbe dovuto valutare il valore dell'Archivio.

Il campanello ha suonato a vuoto. "Il museo è chiuso"  ha risposto una dipendente dall'interno "l'incontro che ci doveva essere, non ci sarà". Attesa inutile in via Venti Settembre, di fronte al portone di Casa Vasari per i fratelli Festari: è infatti andata a vuoto la perizia per stimare il valore del prezioso contenuto dell'Archivio del quale sono proprietari e per il quale è ormai stato disposto l'esproprio. Questa mattina, alle 13, era atteso ad Arezzo il critico d'arte Philippe Daverio. Era lui il celebre consulente individuato dal giudice aretino Antonio Picardi che inizialmente aveva indicato Antonio Paolucci e Claudio Strinati. Ma entrambi i nomi non furono accettati dai fratelli Festari che hanno adombrato un conflitto di interesse visti i rapporti avuti dai due luminari con il Ministero.

Palpabile l'amarezza dei fratelli e del perito di parte,  Renato Saggiori  arrivato in Italia appositamente per prendere parte alla perizia. Assente anche il perito della Soprintendenza. Mentre il legale Guido Cosulich ha annunciato un ricorso e la denuncia ai carabinieri.

"A questo punto prenderemo provvedimenti - ha affermato l'avvocato Guido Cosulich, legale dei Festari - faremo un esposto affinché si chiarisca cosa è accaduto e perché. Vedremo cosa si può ravvisare in questo comportamento di Daverio. A quanto ci risulta non c'è stata una revoca dell'incarico da parte del giudice né una rinuncia , quindi dovrà giustificare il suo comportamento non tanto nei nostri confronti quanto nei confronti del giudice".

Nel frattempo il perito della Soprintendenza ha comunicato di aver svolto la propria perizia e ha inviato una relazione scritta al tribunale. "Ma non può essere determinato tutto quanto da una perizia svolta da un solo perito senza controparti", sottolineano Cosulich e Saggiari.

lo studioso, come detto, era stato chiamato a determinare il prezzo delle carte (tra queste anche il carteggio con Michelangelo) per stabilire l'indennizzo che spetterà ai FestariAlla famiglia era stata proposta la somma di un milione e mezzo di euro. Una cifra ritenuta irrisoria dai fratelli, che circa dieci anni fa avevano ricevuto un'offerta da un magnate russo di oltre 100 milioni di euro. 

I fratelli Festari sono determinati ad andare avanti nella loro battaglia. L'intenzione è quella di arrivare in Corte d'Appello a Firenze per portare a termine l'intera procedura della valutazione delle carte.  La storia, c'è da starne certi, non finisce qui. E non sono esclusi altri colpi di scena. 

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