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Martedì, 16 Aprile 2024

Dramma all'Archivio di Stato, parla il direttore Saviotti: "Dopo un anno non è cambiato nulla, ci sentiamo soli"

"In tutti i corsi frequentati nessuno ci ha mai parlato della pericolosità dell'argon", il gas che ha ucciso Filippo Bagni e Piero Bruni

Nel giorno del primo anniversario della morte dei due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo, Filippo Bagni e Piero Bruni, il direttore Claudio Saviotti torna a parlare della tragedia avvenuta il 20 settembre 2018.

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Un anno fa dopo la tragedia - dice il direttore dell'Archivio di Stato Claudio Saviotti - rivolgendomi all'allora ministro Bonisoli, avevo chiesto due cose, di non lasciarci soli e che quanto successo impartisse una lezione. Non è cambiato nulla, ci sentiamo soli: siamo nella situazione di un anno fa, analoga peraltro a quella di tutti gli altri istituti. Speriamo solo non ci siano altri incidenti. Non abbiamo un impianto vecchio. C’è un errore iniziale che è sempre stato sottovalutato, nessuno mai ci ha detto durante i corsi che l'argon fosse pericoloso. I colleghi sono andati a controllare giù nello stanzino, perché i protocolli prevedevano questo, quindi Filippo e Piero sono morti per aver fatto il loro dovere. Spero che nelle stesse condizioni non ci siano altri istituti. Ciò che era previsto dalle normative lo abbiamo attuato, nonostante questo sono morte due persone: i conti non tornano, finché non capiremo che in Italia in questo momento la sicurezza delle persone viaggia in un binario diverso da quella burocratica, ci troveremo sempre di fronte a nuove tragedie.

Saviotti conferma l'assenza di qualsiasi forma di prevenzione o aiuto in questo lungo anno, compreso quello alle famiglie delle due vittime.

Sono state lasciate sole le famiglie, noi speriamo che in futuro non succeda più. Siamo stati definiti un archivio virtuoso dal punto di vista della sicurezza. Era stata fatta una verifica tre mesi prima dell'accaduto e non c'era nessun riscontro negativo. Abbiamo partecipato a tutti i corsi e abbiamo sempre ignorato la pericolosità dell’argon. Che siano corsi per chi lavora in ospedale o chi lavora in un’officina, sono tutti uguali, sono standardizzati. Noi avevamo questa particolarità dell’argon, ma non è mai stata sottolineata la sua pericolosità.

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