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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Anziano e fragilissimo, ma senza vaccino", l'odissea di una famiglia aretina. "Impossibile prenotare le dosi"

"Mio padre è bloccato in un letto da 6 anni, ha la 104 ma è troppo anziano per potergli prenotare un vaccino sul portale regionale. E per me, che sono il figlio che se ne occupa, non è prevista possibilità di prenotazione"

Ha scritto al presidente della Regione Eugenio Giani, ha scritto all'assessore Bezzini, ha scritto ad Antonio D'Urso, il direttore generale della Asl Toscana Sud Est. "Mio padre, 87enne fermo in un letto e con l'Alzheimer, sta ancora attendendo il vaccino". E lui, in qualità di figlio convivente, non riesce a prenotarne uno. 

E' una delle tante storie delle famiglie aretine che attendono con ansia la vaccinazione dei propri cari più fragili. Storie paradossali che mostrano come la macchina della campagna vaccinale abbia delle lacune importanti. Buchi regolamentari nelle quali affondano famiglie intere. 

"Mio padre è una persona fragilissima - spiega un lettore - ha anche la 104. E' bloccato in un letto da sei anni, di giorno si occupano di lui a turno due badanti. La notte ce ne occupiamo noi familiari. Ma nonostante questa situazione, di vaccinazione non se ne parla". 

Il paradosso è chiaro: l'anziano deve attendere la chiamata del medico, avendo più di 87 anni. Nonostante le condizioni di elevata fragilità, il figlio non può prenotare per lui un vaccino online perché è ultra ottantenne. E allo stesso tempo, nonostante se ne prenda cura, lo stesso figlio non riesce a prenotare un vaccino per sé perché "nei moduli della Regione Toscana non c'è una categoria che mi rappresenti, nonostante le leggi dicano che anche i figli conviventi debbano essere vaccinati. In pratica io dovrei dichiarare il falso, ma non voglio farlo".

"Il nostro medico, che ha sempre dimostrato una grande disponibilità, ci ha spiegato che ha circa 170 assistiti in quella fascia d'età - spiega il figlio - e che ne può vaccinare 18 a settimana. Non solo: purtroppo non è abilitato a vaccinare a domicilio per un problema di conservazione delle dosi".

La famiglia si è rivolta al numero telefonico regionale: "Ci hanno risposto di prenotare un'ambulanza per portare mio padre, al momento opportuno, nell'ambulatorio. Purtroppo però l'ambulatorio presenta problemi di accesso per chi come mio padre è fermo in un letto. Insomma è una situazione paradossale, abbiamo la sensazione che le istituzioni si siano dimenticate di queste persone anziane e malate, delle loro famiglie, di chi vorrebbe proteggerli vaccinandosi, ma non può farlo. Siamo come inesistenti".

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