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Cronaca

Morì investito dal camion dei rifiuti, la perizia: "Un luogo inadeguato e non sicuro"

Era il 26 ottobre del 2018 quando avvenne la tragedia: Andreoni si trovava a Camucia, in zona Turini, presso il compattatore

La Asl lo aveva sostenuto fin dai primi rilievi: quell'area in cui camion per l'immondizia e operatori si ritrovavano a fare manovra non era sicuro. E adesso anche l'esperto nominato dalla procura di Arezzo, l'ingegnere Nicola Roveri, sposa questa tesi. Giancarlo Andreoni morì anche a causa di un luogo di lavoro considerato ad alto rischio. Pericoloso, molto. 

Era il 26 ottobre del 2018 quando avvenne la tragedia: Andreoni si trovava a Camucia, in zona Turini, presso il compattatore. Secondo la perizia svolta dal consulente, quell'area non sarebbe sicura per le manovre di scambio che svolgono i pesanti mezzi. Quella sera,stando alla ricostruzione della procura,  Andreoni scese da un mezzo che aveva appena fatto accesso all'area e fu travolto da un altro camion che aveva ingranato la retromarcia. Fu investito alle spalle.

Sulle cause dell'incidente anche il Pisll della Asl era arrivato alle stesse conclusioni: Andreoni avrebbe perso la vita a causa di in luogo di lavoro inadeguato. Un'area troppo stretta nella quale i mezzi potevano accedere e uscire solo a marcia indietro. E dalla perizia della Procura viene evidenziato come mancassero la sbarra e il semaforo per regolare l'accesso dei camion.

La ricostruzione del Pisll

Per la terribile tragedia sono state indagate  si tratta di Alfredo Rosini, 44 anni, direttore generale di Sei Toscana, Michele Vignali, 45 anni, Gabriele Mecheri, 45 anni, Moreno Magrini, 55 anni, Gianluca Bartolini, 51 anni, Marco Magnani.

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