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Cronaca

Anche il nuovo perito lascia. E il valore delle carte vasariane resta un enigma

Un'altra rinuncia. Dopo quella dell'ex ministro Paolucci, anche l'esperto d'arte Claudio Strinati lascia l'incarico di perito per la valutazione delle carte vasariane, al centro della contesa tra Ministero dei beni culturali e fratelli Festari...

Un'altra rinuncia. Dopo quella dell'ex ministro Paolucci, anche l'esperto d'arte Claudio Strinati lascia l'incarico di perito per la valutazione delle carte vasariane, al centro della contesa tra Ministero dei beni culturali e fratelli Festari, proprietari dei preziosi documenti. Ma quanto effettivamente siano preziosi rimarrà incerto ancora per un po', infatti dopo le osservazioni mosse dai titolari delle carte (Strinati è stato dipendente ministeriale e quindi non gradito per emettere un verdetto in una contesa con il Mibac), Strinati ha anticipato l'eventuale ricusazione e ha rinunciato all'incarico. Si ripete così lo stesso copione andato in scena già a metà settembre con l'ex ministro:

Antonio Paolucci, ex ministro ed ex direttore dei Musei Vaticani e degli Uffizi - come scritto a settembre - non si occuperà più dell’intricata vicenda dell’Archivio Vasari. Lui stesso si è defilato con una lettera nella quale spiega il perché fa marcia indietro e lascia l’incarico “Non posso accettarlo” ha scritto e ha sottolineato come i fratelli Festari abbiamo presentato “Un’opposizione fondata essendo già in passato intervenuto sul merito ritenendo fondata la valutazione di un milione e mezzo di euro”. Erano stati proprio i fratelli Festari a chiedere la ricusazione del “super perito” nominato dal tribunale di Arezzo. Secondo il difensore della famiglia, l’avvocato Guido Cosulich, Paolucci in realtà non sarebbe stato super partes perché nel 2006 sarebbe intervenuto nella trattativa con l’allora soprintendente Martinez. Le cifra della compravendita in quel caso sarebbe arriva a 70 milioni di euro. Ma, stando a quanto sostengono i Fratelli, Paolucci bloccò tutto, avanzando l’ipotesi dell’esproprio, considerato molto più conveniente per lo Stato.

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