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Undicenne picchiata dal branco alla Cadorna: identificati gli aggressori

La vicenda è quella accaduta lo scorso 18 febbraio in piazza Amintore Fanfani. Tra gli aggressori anche under 14. Le indagini della Squadra Mobile

Lesioni personali. È questo il reato che potrebbe configurarsi per gli aggressori, per lo più ragazze under 15, responsabili di aver malmenato una 11enne. Calci, pugni, strattoni, tirate di capelli. Un linciaggio in piena regola che, per fortuna, non ha avuto conseguenze particolarmente gravi visto che la vittima del surreale regolamento di conti avrebbe riportato contusioni giudicate guaribili in sette giorni. Ma ciononostante resta insanabile la gravità dell’accaduto che, neanche a dirlo, ha generato profondi disagi nella giovane vittima che, in una manciata di minuti, si è trovata protagonista di quella che sembra la scena di un film.

L’appuntamento, la richiesta di confronto e le botte

La vicenda è accaduta sabato 18 febbraio in piazza Fanfani tra i palazzi della ex caserma Cadorna. La giovane, secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Arezzo coordinata dal dirigente Sergio Leo, sarebbe stata attirata qui da un’altra ragazza, di 13, 14 anni, che le avrebbe chiesto un chiarimento poiché convinta che le volesse portare via il fidanzato. Alle 18 circa la ragazzina è arrivata al parcheggio della Cadorna. Qui ad attenderla ci sarebbero stati circa 30 tra ragazzi e ragazze. La sua “rivale” le si sarebbe fatta avanti e, con l’aiuto di altre complici, avrebbe iniziato prima a insultarla e poi a colpirla. In un istante un branco inferocito, accerchiato e incitato da una sorta di macabro pubblico di ragazzetti con lo smartphone in pugno, si è scagliato contro la ragazzina gettandola a terra e picchiandola.

L’arrivo in pronto soccorso e la denuncia

Sarebbe stato solo all’arrivo di alcuni utenti del parcheggio che si sarebbe interrotto il linciaggio. Un fuggi fuggi generale conclusosi con l’11enne finalmente libera di tornarsene a casa. Una volta rientrata presso la propria abitazione avrebbe tentato di mascherare quanto accadutole ma, di fronte all’insistenza della madre, ha raccontato tutto. Poco più tardi le due si sono recate al pronto soccorso per gli accertamenti del caso. Qui la ragazzina è stata trattenuta in osservazione fino al mattino seguente. In contemporanea la madre ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che l’hanno raggiunta in pronto soccorso dove hanno raccolto le prime informazioni. La denuncia è stata formalizzata ieri 20 febbraio. Per ascoltare la piccola invece ci sarà ancora tempo. Prima saranno professionisti e psicologi a valutare l’impatto dell’episodio su di lei.

Le prime identificazioni, il video e le telecamere

Al vaglio degli inquirenti ci sono anche e soprattutto le immagini realizzate durante l’aggressione. Alcuni spezzoni di quei video avrebbero permesso d'identificare una parte dei protagonisti dell’episodio. In fase di valutazione anche le immagini acquisite delle telecamere di sicurezza presenti all’interno della Cadorna. Dettagli fondamentali per le indagini che hanno consentito, come detto, di dare un nome e un volto a una parte delle ragazze coinvolte nella zuffa. Si tratterebbe per lo più di giovanissime: dai 13 ai 15 anni. E poco conta che per la legge italiana sotto i 14 anni nessun cittadino sia imputabile di alcun reato. Ciascuno dei responsabili sarà segnalato all’autorità giudiziaria che valuterà come e quali misure adottare nei loro confronti.

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