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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Saione / Via Trasimeno

"Tirato fuori dall'auto e picchiato in pieno giorno. Ora chiedo al sindaco maggiore sicurezza per Saione"

L'appello di un giovane impiegato che nei giorni scorsi ha denunciato una violenta aggressione avvenuta all'uscita dal lavoro

"Ero appena salito in auto quando una persona ha aperto lo sportello, mi ha afferrato facendomi scendere dalla e mi ha sferrato un pugno. Poi se n'è andato". E' un racconto da incubo quello di un impiegato trentenne che ha denunciato alle forze dell'ordine una violenta aggressione. Un episodio avvenuto lo scorso fine settimana, in pieno giorno, in una strada cittadina. Un episodio che ha lasciato lesione fisiche e che oggi spinge il giovane a lanciare un appello direttamente al sindaco di Arezzo: "affinché il quartiere dove sono stato aggredito, Saione, diventi un quartiere sicuro e nessuno rischi più quello che ho rischiato io". 

Il pestaggio risale a sabato 17 dicembre. L'impiegato racconta che era appena uscito dal lavoro, in via Vittorio Veneto. "Erano le 13,40  quando ho lasciato l'ufficio e mi sono diretto verso la mia auto, parcheggiata in via Trasimeno. Sembrava tutto tranquillo: sono salito e ho acceso il motore per scaldare un po' l'abitacolo prima di partire". A quel punto sarebbe avvenuto l'imponderabile: "Ho sentito un colpo nella parte anteriore dell'auto, come se qualcuno mi avesse tamponato. Poi all'improvviso ho visto una figura accanto allo sportello del guidatore. Era un uomo, extracomunitario, che all'improvviso ha aperto lo sportello e mi ha afferrato per il giubbotto e mi ha tirato fuori dall'auto, e una volta sulla strada mi ha sferrato un pugno sull'occhio sinistro". 

Sono stati attimi di terrore e di panico: "Perché quell'uomo non l'avevo mai visto e non capivo il perché di quel gesto. Mi ero reso conto però che era fuori controllo, forse a causa dell'uso di qualche sostanza". A quel punto l'aggressore si è subito dileguato. Il 30enne ha chiamato il 112, in suo soccorso sono arrivati i carabinieri e i sanitari del 118. "Perdevo sangue per il colpo ricevuto, ero spaventato e ancora incredulo".

"Ho raccontato cosa mi era successo e nei giorni successivi ho sporto denunucia. Nel frattempo sono stato portato al pronto soccorso da dove sono stato dimesso con una prognosi di 15 giorni. Spero solo di non riportare danni permanenti alla vista". 

Il trentenne ha deciso di raccontare la sua brutta avventura e di lanciare un appello al sindaco in persona: "Non è possibile che in un quartiere cittadino accadano queste cose. Sabato scorso è toccato a me: ma al mio posto poteva esserci un ragazzino, una giovane donna, un anziano. Chiunque. E le conseguenze sarebbero potute essere molto più gravi. Chiedo al sindaco di intervenire affinché episodi del genere non si ripetano, perché le persone non si sentono sicure. E spero per tutti quelli che vivono e lavorano in questo quartiere che l'appello venga ascoltato". 

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