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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Civitella in Val di Chiana

Ragazza ferita con il coltello alla stazione. L'aggressore ai domiciliari, il perché della violenza resta un mistero

L'uomo è stato arrestato, poi è arrivata la convalida del Gip del tribunale di Arezzo. L'aggressore si trova ora ristretto nella propria abitazione: non ha detto i motivi del gesto

Emergono dettagli relativamente all'aggressione che c'è stata nella frazione di Albergo, nel comune di Civitella in Valdichiana, otto giorni fa. E’ stato convalidato dal Gip del Tribunale di Arezzo - che ne ha confermato le esigenze cautelari - l’arresto di un cittadino marocchino residente in zona, operato dai Carabinieri della sezione operativa di Arezzo in collaborazione con i militari della stazione di Badia al Pino, "intervenuti a seguito dell’aggressione avvenuta presso lo scalo ferroviario di Albergo, nei confronti di una ragazza ventitreenne, episodio nel corso del quale era rimasta ferita da un’arma da taglio", spiegano dall'Arma.

L’arrestato è stato ritenuto responsabile dei reati di violenza privata e lesioni personali aggravate dall’uso di un coltello. Si era ipotizzata una rapina sfumata, anche se l'aggressore non ha dato un motivo al violento gesto.

La ricostruzione dei militari

"La ragazza - spiegano i carabinieri - mentre si trovava seduta in attesa del treno per Arezzo era stata aggredita dall'uomo che, senza parlare, le aveva messo una mano sulla bocca per impedirle di chiedere aiuto. La giovane aveva iniziato a scalciare nel tentativo di liberarsi dalla presa e dopo essere caduta a terra assieme all’aggressore, si rendeva conto del fatto che l’uomo stava impugnando un coltello con una lama di circa 15 cm. Solo allora si accorgeva di essere stata ferita dall’arma al polso destro e all’avambraccio sinistro. L’aggressore era allora fuggito correndo sui binari in direzione di Monte San Savino".

Scattato l'allarme, era iniziata la caccia all'aggressore.

"I carabinieri, giunti sul luogo, hanno da subito effettuato una minuziosa ricerca nella zona circostante, hanno analizzato le immagini delle videosorveglianze pubbliche e private ed hanno raccolto preziose testimonianze. Gli elementi raccolti hanno consentito di focalizzare l’attenzione su un soggetto residente in zona e già noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona corrispondente alle descrizioni fornite. La prolungata e incessante azione di ricerca si concludeva con il rintraccio dell’uomo nei pressi della propria abitazione, dove i carabinieri operanti avevano modo di verificare che indossava gli abiti descritti dai presenti come indumenti dell’aggressore. Il marocchino ha ammesso di aver aggredito la donna senza fornire spiegazioni del gesto violento. Ha aggiunto di essersi disfatto dell’arma durante la fuga e di non ricordare dove l’ avesse gettata. Il Gip nel convalidare la misura ha sottoposto l'uomo agli arresti domiciliari presso la propria abitazione". L'uomo sarebbe ristretto nella propria abitazione, vicino a quella del fidanzato della ragazza, abitualmente frequentata anche dalla 23enne.

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