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Cronaca

"Aggredita, legata e chiusa in cucina", l'assalto al bar di via Romana e l'appello della vittima per la sicurezza

Era ancora buio pesto quando la signora Lucia ha varcato la soglia del suo bar per riordinare le ultime cose. In via Ugo Foscolo solo i lampioni erano accesi, il resto del quartiere che si affaccia su via Romana dormiva. La donna stava mettendo a...

Era ancora buio pesto quando la signora Lucia ha varcato la soglia del suo bar per riordinare le ultime cose. In via Ugo Foscolo solo i lampioni erano accesi, il resto del quartiere che si affaccia su via Romana dormiva. La donna stava mettendo a posto e preparando i suoi oggetti in vista del passaggio di proprietà: da venerdì prossimo infatti lascerà le chiavi a nuovi propietari. Ed è stato proprio in un momento di calma apparente, mentre la signora stava fumando una sigaretta, che si è scatenato l'inferno.

"All'improvviso - racconta Lucia, 54 anni e una vita di lavoro alle spalle - mi sono sentita sollevare, ho ricevuto un colpo in faccia e sono stata spinta in cucina dove sono stata legata e chiusa. Ad aggredirmi è stato un uomo solo, ma ho capito che all'interno del bar si stavano muovendo almeno in due".

Volto coperto, accento straniero, i banditi si sono accaniti sulle slto machine. Dopo aver spruzzato spray nero sulle telecamere, per non essere ripresi, hanno spaccato le macchinette nel tentativo di portare via il contenuto.

"Ma io - racconta la barista, con gli occhi lucidi e tanta rabbia in corpo - ogni lunedì le faccio svuotare. Anche l'altro ieri è andata così. Perciò le hanno trovate semi vuote."

Stando ai primi rilievi, nelle slot c'era forse poche migliaia di euro.

L'impressione della signora è che i malviventi abbiano tenuto d'occhio i suoi movimenti, abbiano atteso l'attimo che ritenevano giusto per colpire.

"Intanto io ho cercato di liberarmi - spiega con concitazione - avevo le mani legati, forse con uno spago. Di primo acchito, travolta dalla paura, ho pensato che sarei potuta scappare da una finestrina che è in cucina. Poi ho realizzato che avevo con me il telefono cellulare e allora ho chiamato aiuto".

A quel punto Lucia ha chiamato la polizia che è intervenuta, mentre i tre, forse quattro banditi sono scappati.

"Questa zona - dice la donna - ha bisogno di più controlli, manca la sicurezza. Siamo a 300 metri da Saione, dove vige l'ordinanza contro gli alcolici e chi vuole bere si riversa nei locali a ridosso di quella zona. Spesso ci siamo trovati a dover chiedere l'intervento delle forze dell'ordine per arginare le intemperanze di alcuni clienti. Il problema non è stato risolto. Si sta semplicemente spostando in altre zone della città".
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