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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Addio Piero, nostro orgoglio". La Marchionna si stringe attorno alla famiglia Bruni

Un'uscita silenziosa, commossa. Il feretro di legno chiaro, ornato da pochi fiori bianchi, è stato portato a spalla dalle maglie rosse della Compagnia di San Donato fino al carro funebre. Piero Bruni, 59 anni, funzionario dell'Archivio di Stato di...

Un'uscita silenziosa, commossa. Il feretro di legno chiaro, ornato da pochi fiori bianchi, è stato portato a spalla dalle maglie rosse della Compagnia di San Donato fino al carro funebre. Piero Bruni, 59 anni, funzionario dell'Archivio di Stato di Arezzo morto in un incidente sul lavoro giovedì scorso 20 settembre, è stato salutato oggi dalla comunità aretina nella chiesa della Marchionna, intitolata ai Santi Pietro e Paolo. Centinaia di persone hanno affollato la struttura religiosa di via Perelli, che armonizza richiami antichi e moderni. In molti sono rimasti fuori durante la funzione. C'era, come annunciato, il ministro della cultura Bonisoli, non mancavano le autorità cittadine - sindaco, prefetto, questore, carabinieri, guardia di finanza - e il vescovo Riccardo Fontana, che ha introdotto la messa concelebrata, rivolgendosi ai figli della vittima: "Siate fieri di vostro padre". Durante l'omelia, è stato don Ivan a ricordare la figura di Piero, particolarmente attivo nella comunità parrocchiale come diacono, che - tra le molte iniziative - andava a portare la comunione agli ammalati.

Per quanto la morte possa far male, non ha mai l’ultima parola. Perché c’è la resurrezione - ha detto il celebrante -. Il dolore della perdita può essere così superato. La fede non è immediata, non è chiara. Ma la speranza si deve fondare sulla fede. E Piero lo sapeva. La fede di Piero era quel tipo di fede che noi tutti dovremmo recuperare. È la fede umile, che chiede, che domanda, ma senza pretendere.

Il finale della celebrazione è stato scandito dalle parole di tributo nei confronti della figura di Piero. Parrocchiani, amici, congiunti hanno voluto ricordare il suo impegno nei confronti degli altri. La sua disponibilità, la sua apertura al mondo.

Come comunità vogliamo dirti grazie. Il compito è non dimenticare, fare tesoro di tutte le lezioni di vita che ci hai dato.

E' stato poi ricordata la sua ultima visita agli infermi, a cui ha rivolto parole di conforto: "Dai, che ce la facciamo!", aveva detto.

Avevi un modo contagioso di spronarci - è stato ricordato dai ragazzi della parrocchia -. Eravamo consapevoli di trovare in lui una persona che ci avrebbe dato tanto e spronato tantissimo.

E poi numerose parole di ringraziamento sono arrivate da parte della comunità della Marchionna.

Grazie per la tua amicizia, per il tuo ascolto attento, per averci insegnato la fede. Grazie per le tue parole che sono state perle di saggezza, grazie per averci insegnato la virtù dell’umiltà. Ti facciamo una promessa, ci prenderemo sempre cura della tua famiglia e rimarrai per sempre nel cuore della tua famiglia parrocchiale.

@MattiaCialini

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