Sono tre le persone identificate dalla squadra mobile di Arezzo quali presunti responsabili dell’aggressione consumatasi durante la notte delle Prova Generale della Giostra del Saracino. Come noto, alle 22,30 del 16 giugno, gli agenti e i soccorsi sanitari sono intervenuti per prestare aiuto ad un uomo, 27enne residente ad Arezzo, trovato con numerose ferite da arma da taglio in piazza San Jacopo.

Una vicenda cruenta che ha preso il via prima in piazza Sant’Agostino, dove sarebbe scoppiata una zuffa, e terminata con un linciaggio in piena regola nei pressi di Corso Italia.

I presunti aggressori hanno 25 e 19 anni (del terzo non sono note le generalità anagrafiche). Per i primi due è scattata la denuncia per lesioni personali aggravate dall’utilizzo di strumenti atti ad offendere, per l’altro invede l’accusa è di lesioni personali aggravate. Tutti sono stati rintracciati nella notte del 17 giugno a seguito di una repentina quanto accurata attività d’indagine coordinata dagli agenti aretini della polizia di Stato.

Secondo la ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine, l’aggredito, per motivi con ogni probabilità riconducibili a questioni di natura amorosa e a seguito di un diverbio con un uomo di origini marocchine, sarebbe stato dapprima vittima di un’aggressione da parte di più soggetti i quali lo avrebbero colpito con calci e pugni intorno alle ore 22.30 nei pressi di piazza Sant’Agostino. Nonostate il 27enne si riuscito a scappare è stato raggiunto nella zona di piazza San Jacopo, dove il 25enne marocchino e il 19enne tunisino lo avrebbero colpito alle spalle. “Uno dei due aggressori - spiegano dalla questura - con un collo di bottiglia, lo ha colpito alla testa, al collo e ad un orecchio. L’altro, il più giovane, con l’ausilio verosimilmente di uno strumento da taglio, lo ha ferito alle braccia, provocandogli le lesioni sopra riportate”.

Gli aggressori sono fuggiti subito dopo aver compiuto il gesto, facendo perdere le proprie tracce. La vittima, grazie al tempestivo intervento dei soccorsi, è stata ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale San Donato, da cui è stata dimessa nella mattinata successiva con 25 giorni di prognosi.

“Benché dal punto di vista cronologico il fatto delittuoso possa collocarsi in prossimità del termine della Prova Generale della Giostra del Saracino - specificano dalla questura -le indagini esperite hanno dato modo di escludere alcun tipo di collegamento tra l’episodio descritto e la manifestazione in corso. Sono in corso ulteriori approfondimenti volti all’accertamento ed identificazione di eventuali ulteriori responsabili”.