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Cronaca

A processo per aver rapinato la madre, scompare dall'ospedale in seguito ad un trapianto. Ritrovato dopo appello tv

Era scomparso dall'ospedale San Camillo di Roma durante una serie di controlli effettuati in seguito ad un trapianto di fegato. Non aveva farmaci antirigetto con sé e la sua famiglia, mercoledì scorso, si era rivolta anche alla trasmissione Chi...

Era scomparso dall'ospedale San Camillo di Roma durante una serie di controlli effettuati in seguito ad un trapianto di fegato. Non aveva farmaci antirigetto con sé e la sua famiglia, mercoledì scorso, si era rivolta anche alla trasmissione Chi l'ha visto? per ritrovarlo. Un giallo romano, che porta però dritto ad Arezzo. Perché proprio il giorno successivo alla scomparsa, presso il tribunale cittadino era fissata un'udienza nel quale l'uomo, un 58enne, era imputato. L'accusa era, ed è, di quelle pesanti: rapina. E la vittima del colpo era la propria madre.

Una madre coraggio, che ha tentato il tutto per tutto per salvare il figlio dalla tossicodipendenza: compresa una denuncia alle forze dell'ordine quando ha capito che la situazione era ormai troppo difficile da recuperare.

La rapina avvenne nel 2011. L'uomo, residente nell'Aretino, entrò in casa della madre, che vive in Valdichiana, e la costrinse, minacciandola con un'arma, a consegnargli denaro, dei quadri e altri preziosi. Un colpo che fruttò poche decine di euro all'uomo - che viveva un periodo particolarmente difficile, in balia di alcol e droga - ma anche una denuncia da parte della madre.

Nei giorni successivi all'appello, il 58enne è stato ritrovato a Roma. Era lungo un'ansa del Tevere, in condizioni precarie. E' stato riportato in ospedale, dove la terapia antirigetto è stata ripresa e dove ha trovato assistenza anche di tipo psicologico.

Nel frattempo la giustizia prosegue il suo corso. L'udienza di giovedì scorso, è stata rinviata. Di fronte al gup dovevano essere presentati i risultati di una perizia psichiatrica disposta dal giudice Giampiero Borraccia su richiesta dell'avvocato difensore Mario Cherubini. Una perizia dalla quale emergerebbe una effettiva incapacità di intendere al momento della rapina: condizione che può costituire un'attenuante, anche se l'uomo aveva già vari precedenti. Il processo si sta celebrando con rito abbreviato. Il capo di imputazione, come detto, è pesante. In tribunale era presente la madre, comprensibilmente angosciata. Ma pronta a tutto pur di salvare quel figlio.

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