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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Legionella, ecco come si previene. De Sanctis: "Rischio maggiore negli impianti idrici vecchi"

Chi sono le persone a rischio e quali controlli vengono eseguiti nelle strutture aperte al pubblico. Dal 1 gennaio 2022 sono 86 i casi di infezione da Legionellosi riscontrati nella Asl Toscana Sud Est

"Il batterio della legionella può essere ovunque, anche nelle abitazioni, ma i casi di malattia sono molto rari". Elena De Sanctis, direttore Uoc Igiene Sanità Pubblica Area est, parla della legionella per promuovere una  consapevolezza diffusa ed "evitare allarmismi"

Negli ultimi tempi però i casi balzati alle cronache hanno colpito molto gli aretini. Solo pochi giorni fa la sede di Estra ha chiuso i locali di mensa e spogliatoi perché erano state trovate tracce del batterio. Mentre alcune settimane fa lo stesso sindaco Alessandro Ghinelli, in consiglio comunale, ha tuonato contro la Asl in seguito ai casi di Legionella rilevati in due cliniche aretine (con un decesso nel 2023).

Le indicazione della Asl

"È una malattia non trasmissibile da uomo a uomo e che si contrae per inalazione di aerosol di acqua contaminata - spiega la dotteressa De Sanctis -. Dal 1° gennaio 2022 ad oggi sono stati rilevati 86 casi di infezioni da Legionella in tutta la Asl Toscana Sud est".
E chi sono le persone a rischio e come può manifestarsi la legionella? "Gli immunodepressi, gli anziani, chi ha patologie croniche quali diabete e malattie cardiovascolari o altre forme di fragilità, i fumatori sono le persone che, in caso di esposizione, sono a maggior rischio di malattia - chiarisce De Sanctis -. Diversi sono i modi in cui può manifestarsi l'infezione nell’uomo: in molti di casi l'infezione decorre in forma asintomatica, in altri casi può manifestarsi in una forma febbrile similinfluenzale che si esaurisce nel giro di 2/5 giorni, mentre, nei casi più gravi, può dare una forma di polmonite. La legionella può anche essere letale, ma non lo è nella maggior parte dei casi. Tutto dipende dalla carica infettante, cioè quanto batterio c’è nell’acqua nebulizzata, dal tempo di esposizione e dalle condizioni di salute del soggetto".

Come si previene la legionella? "Si previene – prosegue De Sanctis - tramite la corretta manutenzione degli impianti idrici, la pulizia e disinfezione dei serbatoi, la disincrostazione o sostituzione dei diffusori delle docce e dei rompigetto dei rubinetti, il controllo periodico della pulizia delle centrali e delle unità di trattamento dell'aria. Il rischio di proliferazione della legionella è maggiore in impianti idrici vecchi, soprattutto se hanno molte diramazioni, se sono presenti rami morti e terminali utilizzati in maniera discontinua. Anche nelle abitazioni dove ci sono terminali poco utilizzati, come può avvenire nelle seconde case,  il batterio può proliferare nelle tubature o nei terminali".

Il consiglio è quello di mantenere i diffusori delle docce e i rompigetto dei rubinetti puliti e privi di incrostazioni, sostituendoli all'occorrenza, preferendo quelli aperti (es. a stella o croce) rispetto a quelli a reticella.

In tutti gli edifici a funzionamento stagionale, prima della riapertura, si dovrà procedere ad una pulizia completa dei serbatoi e della rubinetteria ed ad una disinfezione dell'intera rete idrica, facendo anche defluire a lungo l'acqua da tutte le erogazioni avendo cura di non respirarne l'areosol prodotto.

"Le strutture aperte al pubblico quali strutture recettive, sanitarie, le strutture di ospitalità per anziani, le strutture termali, le piscine, devono adottare un protocollo specifico di valutazione e controllo del rischio legionellosi prevedendo anche controlli periodici dell'acqua per la ricerca del batterio – prosegue De Sanctis -. Qualora venga riscontrato un superamento dei limiti consentiti per la Legionella è necessario intervenire tramite azioni di sanificazione dell'impianto con shock termico o prodotti disinfettanti specifici".

Quando interviene la Asl? "Durante i nostri interventi periodici di vigilanza sulle strutture ricettive, termali e sanitarie verifichiamo che il gestore abbia redatto e correttamente applicato il Piano di Valutazione del Rischio per la prevenzione della Legionellosi – prosegue - Inoltre ogni volta che ci viene segnalato un caso di infezione ricerchiamo, tramite un'accurata indagine epidemiologica, eventuali fonti di esposizione ed eseguiamo controlli mirati e campionamenti dell’acqua". 
"Nei luoghi di lavoro – aggiunge l’ingegner Ugo Carlo Schiavoni, direttore della Uoc Prevenzione e Sicurezza area Est - il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e la conformità dei luoghi di lavoro ai requisiti riportati nell’allegato IV del D.L.gs 81/08 che riporta che "Per la provvista, la conservazione e la distribuzione dell’acqua devono osservarsi le norme igieniche atte a evitarne l’inquinamento e a impedire la diffusione di malattie".

Ci sono poi attività lavorative (elencate nell'allegato XLIV del D.Lgs 81/08) che possono comportare la presenza di un rischio biologico tra cui anche la Legionella e per le quali il datore deve effettuare una specifica valutazione del rischio.

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