Caso Coingas, il giudice respinge le eccezioni: "Nessuna esclusione delle parti civili e un solo processo"
Procura deposita la delibera di Anac con la quale viene dichiarato illegittima la nomina di Francesco Macrì alla presidenza di Estra. Quest'ultimo chiede di parlare in aula
Due eccezioni presentate dai difensori, entrambe rigettate dal collegio giudicante. Riprende così il processo per il Caso Coingas: questa mattina, nell'aula Miraglia alla Vela, una nuova udienza ha sancito la conclusione delle fasi preliminari del procedimento. Con una novità: la procura infatti ha depositato la delibera di Anac con cui è stata dichiarata illegittima la nomina di Macrì alla presidenza di Estra, "E' un elemento rilevante - ha affermato il procuratore Roberto Rossi - perché riguarda proprio le ipotesi di reato di questo processo".
Macrì, tramite i propri legali, ha chiesto di essere sentito in aula durante il procedimento. Stessa scelta per l'assessore Alberto Merelli e per Mara Cocci, la contabile.
Comuni, nessuna esclusione da parte civile
I giudici si sono pronunciati subito respingendo la richiesta di alcuni imputati (il sindaco Ghinelli, l’avvocato Stefano Pasquini, l’assessore al bilancio Alberto Merelli, Mara Cacioli e il presidente di Coingas Franco Scortecci) di escludere dalla costituzione di parte civile per il reato di favoreggiamento i Comuni. Secondo il collegio, questo reato - anche se in modo indiretto - potrebbe teoricamente provocare un danno agli enti, che pertanto si potranno costituire parte civile.
Multiservizi, resta un solo processo
Rigettata poi anche la richiesta di separare il giudizio sul filone Multiservizi, incardinando un nuovo procedimento di fronte al giudice monocratico. Ad presentare l'istanza con una memoria scritta, era stato l'avvocato Roberto Alboni difensore del consigliere comunale Roberto Bardelli . La memoria sottolineava la mancanza di connessione tra l'affaire Multiservizi e gli altri filoni, ovvero Coingas ed Estra e sosteneva che il reato contestato (inizialmente corruzione poi riqualificato come traffico di influenze) potesse essere giudicato di fronte ad una corte monocratica. Alla richiesta si sono associati i legali di Lorenzo Roggi e Luca Amendola, gli avvocati Alessandra Cacioli e Marco Manneschi. La procura si è però opposta: da un lato rimarcando come l'anello di congiunzione tra i vari filoni sia costituito dalle parole pronunciate di fronte il gup da Staderini (in incidente probatorio) dall'altro evidenziando che mantenere un unico procedimento permetterebbe all'accusa al momento della requisitoria di formulare le richieste di condanna imputando anche la "continuazione" delle condotte degli imputati. Un aspetto questo che riguarderebbe ad esempio il sindaco Alessandeo Ghinelli, coinvolto in tutti e tre i filoni.
Il dibattimento prenderà il via il prossimo 22 febbraio, data in cui inizieranno ad essere ascoltati i testi della Procura.