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Cronaca

207 anni dell'Arma dei Carabinieri, 6200 reati perseguiti. Il bilancio e il pensiero al collega Betti morto per il Covid

Questa è stata anche l'occasione per fare il punto sulle attività di prevenzione e repressione svolte nel corso di questo ultimo anno

207 anni e non sentirli. Tanti quelli celebrati oggi dall'Arma dei Carabinieri. Come l’anno scorso la situazione difficile connessa alla pandemia da Covid-19 non ha consentito, per le comprensibili ragioni legate al contenimento del contagio, la celebrazione della ricorrenza attraverso le normali celebrazioni militari aperte al pubblico. Ma questa mattina alle 12 si è comunque svolta un piccola, ma significativa cerimonia con un pensiero rivolto anche al collega Brigadiere Capo Giuseppe Betti morto pochi giorni fa proprio per il Covid. Nella caserma del comando provinciale il comandante Vincenzo Franzese ha accolto l'arrivo della neo prefetta di Arezzo Maddalena De Luca. Le autorità hanno reso omaggio ai Caduti e sulle note del silenzio d’ordinanza hanno deposto una corona d’alloro sulla targa in onore alla Medaglia d’Oro al Valor Militare Appuntato Carmine Della Sala, cui è intitolata la caserma sede del comando.

Questa è stata anche l'occasione per fare il punto sulle attività di prevenzione e repressione svolte nel corso di questo ultimo anno.

Sono state 44.382 le richieste pervenute sul numero di pronto intervento “112”, mentre l'attività preventiva si è composta di 23.463 servizi con pattuglie e perlustrazioni, 105.749 veicoli controllati e 136.646 persone identificate.

L'attività repressiva invece si è basata su 6273 reati perseguiti, pari al 79,1% del totlae, con 244 persone arrestate e 2891 persone denunciate in stato di libertà. Uno spazio ben definito lo hanno preso gli atti criminali riconosciuti come violenza di genere che hanno visto scoprire 12 reati e denunciate in stato di libertà 12 persone. Infine le truffe e le frodi informatiche con 8 reati scoperti e 5 persone denunciate in stato di libertà.

Sono state ripercorse anche le più importanti operazioni volte a stroncare sodalizi cirminali nel territorio aretino.

Le operazioni Familja e Rockerduck

L’11 settembre 2020, al termine di una complessa e articolata investigazione, scaturita da due filoni di indagine convenzionalmente denominati “Familja” e “Rockerduck”, nelle province di Arezzo, Parma e in territorio albanese, i militari della Compagnia di Arezzo e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Arezzo hanno eseguito una misura cautelare custodiale emessa dal giudice per le indagini preliminari del  Tribunale di Arezzo nei confronti di 11 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, per i reati di concorso continuato e aggravato in detenzione e spaccio e traffico illecito di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” e “marijuana”. Durante le indagini gli operanti hanno ricostruito anche le particolari modalità di occultamento della sostanza stupefacente, sotterrata a volte in terreni di zone periferiche della città, e di cessione della stessa, spesso mediante lo scambio di trolley in parcheggi pubblici o di centri commerciali.

L'operazione Ricavo

Nel mese di ottobre 2020 i Carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno, hanno dato esecuzione all’operazione denominata “Ricavo” che ha visto l’esecuzione di 9 provvedimenti cautelari, compreso l’arresto di un soggetto in Albania con la collaborazione di personale dello S.C.I.P.. Gli arrestati erano gravemente indiziati, a vario titolo, per i reati di concorso continuato e aggravato in detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” e “marijuana”.

I furti seriali alle lavanderie automatiche

Nel mese di novembre, i Carabinieri della Compagnia di Sansepolcro, a seguito di una lunga e complessa attività d’indagine, denunciarono in stato di libertà una giovane coppia che aveva messo a segno in modo seriale 8 furti in danno di distributori di lavanderie automatiche, creando un danno economico complessivo alle attività commerciali di circa ventimila euro; arrestandoli l’11 dicembre 2020 anche nella flagranza di compiere un ennesimo furto all’interno di una chiesa di una frazione di Città di Castello (PG), entrambi erano fermati mentre ben equipaggiati di tutti gli arnesi atti allo scasso, cacciaviti, grimaldelli, coltelli e una mazza, tentavano un nuovo colpo. 

Il tentato omicidio della moglie

La sera del 31 maggio 2021 i Carabinieri della Compagnia di Bibbiena hanno tratto in arresto un uomo classe 1971 italiano, coniugato, operaio per il tentato omicidio della moglie convivente, anch’ella italiana, classe 1979. Tra le 19:00 e le 20:00 al culmine di una lite presumibilmente scaturita per problemi legati a dipendenze da stupefacenti, l’uomo con un coltello colpiva più volte la donna procurandole diverse lesioni. Drammatica la sequenza dell’aggressione che pare sia avvenuta in più ambienti della casa posta al primo piano di un piccolo condominio di quel centro.

Il supporto all'Arma forestale della provincia.

A Capolona in località Lo Spicchio, ove a seguito di attività investigativa è stata accertata la realizzazione in corso d’opera di un bacino idrico ad uso irriguo in area di particolare pregio paesistico, ambientale e storico- culturale, in forza di un permesso di costruire manifestamente illegittimo, perché basato su false dichiarazioni, e lo sfruttamento delle terre e rocce provenienti dall’escavazione in violazione delle norme che regolano la materia, si aggiunga che l’impresa destinataria delle terre e delle rocce da scavo provenienti dai lavori di realizzazione del bacino è la stessa che aveva richiesto alla Regione Toscana l’autorizzazione per la realizzazione di una cava su un’area situata in prossimità di quella su cui insistono i lavori del sedicente bacino, che l’Ente amministrativo aveva escluso dal Piano Regionale Cave. L’attività è culminata con il sequestro preliminare di tutta l’area interessata dai lavori disposto dal G.I.P. e con il sequestro d’iniziativa dei mezzi utilizzati per l’escavazione e trasporto dei materiali da scavo. Altra operazione, invece è avvenuta in agro di Bucine, dove presso dei terreni agricoli di proprietà di una ditta di trattamento inerti, per complessivi 3.700 mq, nei quali è stato accertato l’interramento di ingenti quantitativi di rifiuti speciali (circa 50.000 metri cubi), pertanto i carabinieri procedevano di concerto con l’A.G. al sequestro preventivo dell’intero stabilimento di trattamento inerti coinvolto, denunciando diversi soggetti.

I premi assegnati oggi

In questo solco, appare doveroso segnalare, che al fine di dare lustro all’Arma della provincia di Arezzo, per 2 distinte attività di servizio svolte in territorio nazionale ed estero, oggi alle ore 10:00 presso la caserma “Baldissera”, sede del Comando Legione Carabinieri Toscana, durante una sobria cerimonia sono stati premiati con vari riconoscimenti ben 15 nostri militari, tra ufficiali, sottufficiali, brigadieri e carabinieri.

L’attività dell’Arma non è stata, però, solo contrasto al crimine, ma anche come nella sua bisecolare tradizione, costante e quotidiana assistenza ed aiuto alla popolazione.

L'Arma e la Pandemia, l'ultimo saluto al collega Betti

Inoltre, si vuole sottolineare il grandissimo impegno di tutti i Carabinieri della provincia, soprattutto nell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19. Non solo la prevenzione, non solo la verifica del rispetto delle misure di contenimento adottate dal Governo, ma soprattutto la presenza e vicinanza a tutti i cittadini.

L’anno appena trascorso, già molto difficile, ha visto purtroppo a fine maggio u.s. anche la scomparsa del Brig. Ca. dell’Arma forestale Betti Giuseppe, a causa delle complicazioni legate al coronavirus, alla famiglia del collega vada un abbraccio e la vicinanza di tutti noi.

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