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"Io faccio così". Unione italiana ciechi e ipovedenti incontrano i giovani studenti aretini

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Arezzo insime ai ragazzi dell'istituto Severi di Arezzo per la prevenzione e l'inclusione scolastica.

Una giornata di confronto e anche di approfondimento dettata dalla necessità di non vedere gli ipovedenti come portatori di handicap ma bensì compagni e amici con capacità diverse.

E' su queste basi che si è fondato il progetto che ha coinvolto l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e gli studenti dell'istituto comprensivo Severi di Arezzo.

"Il progetto - fanno sapere dall'Uici - è nato come incentivo a non pensare alla disabilità visiva come limite, ma a conoscere la condizione di “minorazione visiva”, conoscerne gli aspetti nelle molteplici sfaccettature, non ultima quella scolastica, riconoscendo la diversità come valore e le differenze come risorsa".

Così ecco che il presidente territoriale U.I.C.I. di Arezzo Gianlorenzo Casini e il consigliere regionale U.I.C.I. Franco Pagliucoli, hanno incontrato i giovani studenti aretini e nel loro intervento, hanno voluto sensibilizzarli affinché non identifichino lo status della persona minorata della vista prettamente sotto l’aspetto dell’handicap, ma dal punto di vista di una realtà differente alla quale approcciarsi; superando gli stereotipi connessi al soggetto minorato della vista, offrendo dello stesso un quadro coerente ed efficace ad identificarne le caratteristiche e le dinamiche comportamentali.

La preziosa presenza del primario di cculistica Andrea Romani ha dettagliato sull’importanza di instaurare la cultura della prevenzione già dalle più giovani generazioni, portando alla luce tutte le sfaccettature della figura della persona disabile visiva, nella sua diversità (elemento che ugualmente caratterizza ogni individuo in quanto tale), nei suoi bisogni primari, nell’autonomia e nelle possibilità che spaziano da quelle ludiche a quelle scolastiche e di vita. L’importante contributo di Elisabetta Franchi, responsabile del centro di consulenza tiflodidattica di Firenze per la regione Toscana, ha permesso di rispondere alle numerose domande dei ragazzi e dei docenti presenti sulle caratteristiche dell’inclusione scolastica e della minorazione visiva.

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS (U.I.C.I.) di Arezzo intende ringraziare tutti coloro che, nell’occasione, si sono dimostrati aperti e lungimiranti verso una tematica come quella dell’inclusione scolastica di soggetti minorati della vista. La disponibilità in primis della Dirigente Scolastica Prof.ssa Carla Bernardini, dei Docenti, dei relatori e la spiccata curiosità dei ragazzi presenti, ha consentito di portare dai livelli bassi della coscienza a quelli più elevati, la consapevolezza che “disabile” non è sinonimo di “emarginato” ed è solamente in quest’ottica che possiamo sperare, grazie alla fondamentale realtà dell’inclusione, nella formazione delle nuove generazioni di adulti consapevoli.

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