Quello emerso ieri tramite la Guardia di Finanza, pare un vero salto di qualità delle indagini relative alla truffa che Banca Etruria avrebbe perpetrato a carico di un buon numero di clienti risparmiatori/investitori.

Non si parla più di generiche sensazioni o convincimenti, ma di carta che canta. Se è vero che esiste una circolare inviata da soggetti con nome e cognome, con la quale si invitavano i direttori di filiale a piazzare bond ad alto rischio a chiunque; e se è vero che in alcuni casi si sono addirittura convinti dei clienti a cambiare titoli sicuri con quelli ad alto rischio (prospettando identica sicurezza con un tasso di interesse maggiore), allora le responsabilità emergono chiare.

Dai verbali di ispezione della Banca d'Italia, emerge come gli amministratori fossero considerati incapaci di gestire l'istituto e in realtà quasi completamente in mano all'alta dirigenza. Se così fosse, allora l'iniziativa di inviare quelle circolari potrebbe avere un unico vero responsabile sostanziale (non formale, perché il Consiglio ha sempre una responsabilità formale quando delibera), cioè la cabina di regia di cui si parla.

In effetti non faccio fatica a pensare che i consiglieri possano aver licenziato una delibera su indicazione della direzione generale. Questo avviene in quasi tutti i CdA e visti i verbali degli ispettori della Banca d'Italia, probabilmente di più in quello della vecchia Banca Etruria.