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Il Valdarno via da Arezzo? La storia infinita

Nessuno, almeno fin'ora, ha davvero dato seguito alla battaglia del sindaco di San Giovanni Viligiardi per lo sganciamento dei comuni valdarnesi dalla Provincia di Arezzo e il seguente agognato approdo al territorio della città metropolitana...

Nessuno, almeno fin'ora, ha davvero dato seguito alla battaglia del sindaco di San Giovanni Viligiardi per lo sganciamento dei comuni valdarnesi dalla Provincia di Arezzo e il seguente agognato approdo al territorio della città metropolitana fiorentina.

Se si guarda al sentire popolare si scopre che i comuni del Valdarno aretino, in particolare quelli più vicini a Firenze, come San Giovanni, Montevarchi e Terranuova Bracciolini, sono da tempo lontani da Arezzo. In Valdarno si parla di quello con il capoluogo come di un legame scomodo, non voluto e per questo sopportato male.

Firenze è il faro che indica il cammino, Arezzo le luci di posizione.

Ma la questione posta da Viligiardi va al di là di quel "aretino omino col cappello" di conio fiorentino e riferito agli automobilisti nostrani. Viligiardi punta ai soldi che Arezzo e le province non hanno più, facendo leva sul sentimento popolare.

E' vero che le province sono state svuotate di denari e di competenze (anche se la manutenzione scolastica e delle strade sono questioni non da poco ancora in collo a quegli enti), ed è quindi vero che sono diventate qualcosa di più geografico e meno strategico.

Ma la mossa di Viligiardi porterebbe Valdarnia (un'idea di comune unico e un tempo anche di Provincia a sé) nel mondo della Città Metropolitana di renziana costituzione. Ai valdarnesi, però, non sfugge che aggiungere una sostanziale città a quella Fiorentina, non porterebbe necessariamente chissà quali vantaggi.

Firenze non ha alcun interesse a condividere i soldi e le beghe della Città Metropolitana con il Valdarno, e poi come sarebbero trattati i valdarnesi in quell'area? Forse meglio di quanto non sia accaduto nel tempo in quella di Arezzo? E' probabile di no. Magari verrà coniato un nuovo modo di dire riferito proprio ai valdarnesi aretini: "valdarnese succhiaruote", che non sarebbe proprio un bel sentire...

la verità è che il Valdarno farebbe bene a costituire un comune unico, al di là dei campanilismi ormai insensati, e godere dei benefici, anche economici, che una simile scelta comporta. In fondo si tratterebbe di una città più o meno equivalente ad Arezzo con un premio di parecchi milioni (in bonus e risparmi) da giocarsi al meglio.

Ma questo cozzerebbe con il sentire campanilistico - popolare e allora sarà difficile che qualche capopopolo decida di lanciare l'operazione.

Poveri valdarnesi aretini, che per noi cittadini del capoluogo sono dei polli (del Valdarno, appunto) e per i fiorentini solo pendolari da rimandare a casa la sera...

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