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una foto una storia - Massimo Sestini ha vinto il World Press Photo 2015...

Ieri ho avuto l'opportunità di incontrare Massimno Sestini, pratese, uno dei più noti fotogiornalisti italiani e non, titolare di una delle maggiori agenzie fotografiche nazionali. Massimo fotografa da trent'anni ed è noto per i suoi scoop da...

Ieri ho avuto l'opportunità di incontrare Massimno Sestini, pratese, uno dei più noti fotogiornalisti italiani e non, titolare di una delle maggiori agenzie fotografiche nazionali. Massimo fotografa da trent'anni ed è noto per i suoi scoop da paparazzo come il primo bikini di Lady D (su uno Yacht), o le prime foto di Berlusconi nel giardino della sua villa sarda, piuttosto che per essere riuscito a immortalare moltissimi altri vips in circostanze anomale. Ma Sestini ha fatto molto altro e la sua vita professionale è piena di successi e aneddoti. Nel 2015 ha vinto il World Press Photo, il premio più importante a livello mondiale per la stampa giornalistica. Lo ha vinto con la foto che pubblico qui sopra. Si tratta di un barcone di migranti ripreso da una posizione zenitale in mezzo al mediterraneo. Quella foto ha richiesto due anni per essere scattata con successo, perché non è una foto casuale, ma progettata a tavolino. Massimo stava realizzando le immagini per il calendario dell'Aeronautica Militare quando decise di provare a realizzare la foto facendo smontare lo sportello di un elicottero a pattini e assicurandosi con una imbracatura al mezzo, rimanendo in piedi all'esterno, proprio sul pattino destro. E da quella posizione scomoda e ventilata attese il passaggio sopra un barcone per provare a scattare la foto che aveva in mente, ma date le condizioni meteo non ideali, furono necessari ben quattro passaggi per ottenere l'inquadratura giusta. A quel punto gli occupanti del barcone non avevano più lo stesso atteggiamento di sorpresa ed attenzione verso l'elicottero (che rappresentava il soccorso) che Massimo aveva notato durante il primo tentativo. Così quella foto, che ho potuto vedere ieri, non aveva la stessa tensione emotiva, la stessa intensità di quella che poi ha vinto il premio. Per realizzare lo scatto giusto Sestini ha dovuto attendere un anno, cioè la stagione seguente (estate 2014), quando ha potuto ritentare di nuovo durante un'operazione di salvataggio, sapendo di dover far centro al primo passaggio, quando tutti i migranti a bordo del barcone avrebbero certamente guardato verso l'elicottero e quel "pazzo" appeso lì fuori. world Press Photo 2015Ebbene, quello scatto riuscitissimo (nella foto qui sopra, riprodotta più grande di quella in evidenza, si riesce a vedere l'atteggiamento dei migranti e i loro sguardi rivolti verso il fotografo) non ha solo prodotto il risultato della vittoria di un premio in grado di sistemare la vita professionale di qualsiasi fotografo, ma ha dato vita a due progetti importanti. Il primo riguarda un video di ottanta minuti composto da quella e molte altre foto straordinarie (di Sestini) che documentano come non mai le fasi dei soccorsi e le condizioni dei migranti via mare. Si tratta sostanzialmente di un documentario fotografico dal titolo "Mediterraneo, la nostra frontiera Liquida" realizzato per la ONLUS "LasciateciEntrare" da Gabriella Guido e Rosalba Ferba in collaborazione, oltre che con Sestini, anche con Erri De Luca (per i testi) e Giovanni Luisi, che ha composto la splendida colonna sonora. Il film è stato proiettato appena ieri, sabato 16 ottobre, in anteprima al Maxxi di Roma, in occasione della Festa del Cinema in corso in questi giorni.

Il secondo progetto, scaturito dalla foto premiata, è sponsorizzato da testate di fama internazionale ed è già a buon punto. Grazie alla rete Sestini sta rintracciando uno a uno gli occupanti del barcone e documentando la loro storia dopo lo sbarco. ma ne sentiremo parlare in un futuro prossimo.

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