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Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

BLOG | "Stasera non cucino e trasgredisco"

La confessione, riportata con nomi di fantasia, alla psicoterapeuta Barbara Fabbroni. Il racconto

Una confessione, riportata con nomi di fantasia, alla psicoterapeuta Barbara Fabbroni.

Il racconto

Lavoro da anni in un’azienda occupandomi della parte amministrativa. Poi, avendo due figli piccoli e un marito avvocato che lavora nello studio di famiglia, finito il lavoro corro a casa perché la baby-sitter finisce il suo turno e mi tuffo nel caos di una famiglia dove tutto ricade nelle mie spalle. Ho un figlio di tre anni e una bambina di otto mesi. Passo giorni, settimane, mesi a lavare, stirare, cucinare, prendersi cura dei miei figli e di mio marito. Una settimana fa mentre ero al lavoro una mia collega e amica mi ha chiamata per invitarmi a casa sua per una pizza. Avrei voluto immediatamente dire di sì – cosa che ho fatto presa dall’euforia di un momento di libertà – invece ho pensato che dovevo correre a casa a preparare i bimbi perché era il compleanno di mia suocera e come di consueto si festeggia nel suo ristorante preferito. Così a malincuore ho detto: “mi dispiace sarà per la prossima volta, è il compleanno di mia suocera”. E lei con il suo fare da gattona che sa bene come viversi la vita mi ha risposto: “almeno per una sera molla tutto e concediti una trasgressione. In soli dieci anni sei invecchiata di venti, non ti riconosco più. Ti serve un po' di tempo per te”. Non ho dato peso alle sue parole, mi sono fatta una risata – amara – l’ho salutata e sono tornata al mio lavoro. Però, le sue parole hanno aperto in pochissime ore una voragine dentro di me. Hanno come cesellato una sorta di ribellione interiore all’accadere che da anni subisco senza un attimo di respiro. La mia vita è scandita con orari precisi tra cui non manca anche il dover fare carriera e mantenere grande attenzione al mio lavoro. Sono quasi arrivata a soffiare quarantatré candeline e la mia vita sembra quella di una donna ormai sulla via del tramonto. Non ho tempo nemmeno di andare dal parrucchiere. Diversamente da me Adelaide, la mia amica avvocato, libera e in carriera, vive una vita dinamica, allegra, divertente, leggera: si gode la vita. Mi racconta delle sue vacanze dove il sesso e il divertimento sono la colonna sonora, devo dire che alcune volte l’ho invidiata. Un’invidia che definirei “sana”, che fa fare un respiro di sollievo e ti porta a immaginarti all’interno della situazione che lei ti narra.

Ad ogni modo, ieri sera, dopo essere uscita dal lavoro esausta, aver preparato i bimbi, salutato con affetto mio marito mentre rientrava a casa per portarci al ristorante mi sono come incantata a vedere da fuori questa famiglia così scontata e densa di equilibri fragili. Vino, vino, e ancora vino, tanto che la mia testa ha iniziato a girare, mi sentivo leggera avevo voglia di ridere ma dovevo mantenere un certo comportamento perché mia suocera – famoso avvocato milanese – non tollera i comportamenti diciamo così “leggeri”. Così sono stata perfettamente centrata nel mio ruolo di moglie in carriera che ha cura non solo dei figli ma anche del marito: una moglie perfetta cui non pende nemmeno un capello. Beh, la piega non era granché tant’è che la mia amata suocera me l’ha fatto subito notare con: “mia cara se vuoi domani il mio parrucchiere può riceverti”. In quel momento sarei voluta fuggire ma non potevo. Così per tutta la cena oltre a stare attenta ai bambini, sorridere educatamente alla suocera e al suocero, fare la dolce con mio marito mi sono detta: “scappo con Adelaide”. Tornata a casa dopo la lunghissima cena, messi a letto i bimbi, augurato la buona notte a mio marito, mi sono messa a messaggiare con Adelaide. Tanto che in un messaggio mi ha scritto: “ti serve un casual diner”. “Un casual diner?” le chiedo aggiungendo una faccina perplessa. “Esatto” - mi risponde – “vuoi sapere che cos’è?”.

Così mi spiega cosa significa “casual diner” e perché sta spopolando tra le donne impegnate come me. È un’iniziativa che dal web è arrivata nella vita reale. In pratica è un’avventura di una notte dove non c’è alcun impegno, nessuna recriminazione, nessun strascico. Che tu sia single, sposata, impegnata la cosa che conta che tu voglia divertirti, magari per dimenticare, senza dover ricorrere all’alcol, agli psicofarmaci o ad altro per interrompere il circolo vizioso: dovere, lavoro, responsabilità, noia. Così il tutto si gioca in una notte in compagnia di una persona, una vasca idromassaggio, una cena a lume di candela, un po' di champagne e del buon sesso. È un’ottima strategia per rompere la routine di coppia e familiare senza far scoppiare la famiglia e la relazione. Una sorta di flebo di vitalità per ripartire con più energia e determinazione il giorno dopo. Si può sostenere che “casual diner” è una trasgressione senza danni ma solo qualche ora di puro piacere e leggerezza. Adelaide mi racconta che c’è una serie di strutture che offrono questo tipo di servizio e se voglio lei può organizzarmi tutto con tanto di sexy kit in regalo, per divertirsi in tutta sicurezza, della lingerie per stuzzicare ulteriormente le fantasie e i sexy toy più hot. Insomma, niente cuori trafitti, ma nemmeno spezzati. “Sai” – mi dice Adelaide – “un casual diner è dedicato esclusivamente al piacere senza dispiaceri. Così finalmente potrai lasciare i cioccolatini dentro la scatola e assaporare qualcosa di più energico e piccante”. Dopo questa spiegazione la saluto frettolosamente perché il senso di colpa già è entrato nel mio dialogo interno. Però, nei giorni a seguire penso e ripenso a tutto questo. Torno a casa e la mia testa è fissa alle parole di Adelaide. Dopo una decina di giorni la chiamo e le dico: “per San Valentino mi regalo un casual diner!”. Lei accoglie con gioia la mia decisione e si propone di pensare a tutto aggiungendo: “me la regalo anche io”. La sera stessa mi richiama Adelaide confermandomi la serata per il sabato. Avrò quattro giorni per organizzare tutto: marito, figli, baby-sitter. Però, arrivano i sensi di colpa, la paura di essere scoperta, guardo mio marito e mi sento a terra, accarezzo i miei figli e vivo una sorta di rabbia. Perché sono arrivata a farmi organizzare un “casual diner” da una mia amica single? Cosa c’è che non funziona nella nostra famiglia? Perché ho il tremendo bisogno di trasgredire sebbene abbia tutto quello che ho sempre desiderato?

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