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Giovedì, 18 Aprile 2024
Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

Trame familiari, la profezia che si autoavvera

Ovvero, ecco cosa accade quando un genitore insistentemente dice al figlio: "Sei un fallito!"

La modalità con cui i genitori creano la trama familiare appartengono alla storia familiare. Pertanto, tutto quello che viene attuato attraverso le ingiunzioni, i miti, le credenze, le narrazioni, le aspettative familiari è modulato all’interno di una comunicazione che rispecchia lo script familiare.

In questo senso si può ritenere che lo script sia una profezia che si autoavvera si ha quando una persona con conoscenza di eventi futuri, altera il suo comportamento in un modo che finisce per causare tali eventi.

Per profezia che si autoavvera deve intendersi, secondo la definizione del sociologo americano Robert K. Merton, che introdusse il concetto nelle scienze sociali nel 1948, una supposizione o profezia che per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità. Merton trasse ispirazione dalla formulazione che un altro celebre sociologo americano William Thomas aveva dato di quello che è passato alla storia come Teorema di Thomas che recita: se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze. Per quello che riguarda il nucleo familiare alcune predizioni riguardano un futuro lontano nel tempo, ad esempio quando una nonna dice al nipotino: "Andrà lontano", oppure "Finirà nei guai".

Watzlawick ha esaminato all’interno dei suoi studi come certe ingiunzioni familiari possono creare profezie che si autoavverano, ciò vuol dire che non sono gli eventi che costruiscono le cose ma il valore che la persona attribuisce all’evento. Un esempio principe per dare idea cosa avviene all’interno delle costruzioni narrative profetizzanti è ciò che avvenne nel mito greco di Edipo.

Le profezie hanno il potere di far avverare sé stesse, per il solo fatto di essere pronunciate e credute. Quando un genitore insistentemente dice al figlio: "Sei un fallito!", lui comincerà ad agire per scongiurare questo pericolo, le sue azioni saranno improntate da un lato a convincere il genitore del contrario e dall’altro a cercare di evitare che questo succeda, proteggendosi come può. Il circolo vizioso può andare avanti per molto e, se non viene spezzato, porta all’inevitabile avverarsi della profezia dovuto, principalmente alla sua stessa formulazione. Queste ingiunzioni comunicative diventano una spada di Damocle che resta sopra la testa degli individui e da cui è difficile liberarsi.

All’interno delle trame familiari, il bambino si sintonizzerà con i genitori in maniera tale da soddisfare le aspettative dei genitori. Questa modalità adattiva del piccolo strutturerà nella personalità dell’individuo ovvi problemi, che dipendono dall’influenza e dalla potenza all’interno dell’ingiunzione familiare. Così facendo le aspettative non realistiche sia positive sia negative possono dar vita a veri e propri disastri.

Lo script familiare ha il potere di una palla di cristallo all’interno della quale si progetta e proietta il futuro della persona. Una profezia è ciò che permette la conoscenza di sé, ovvero è la rappresentazione dell’essere nel mondo della persona, tant’è che va a costituire un sistema percettivo-reattivo definibile come l’identità della persona all’interno della quale ruotano i significanti di vita. In effetti, come scrive Watzlawick, divenire consapevoli di chi siamo realmente richiederebbe uscire fuori da noi stessi e guardarci oggettivamente, un’impresa che finora solo il Barone di Münchhausen è stato in grado di compiere quando salvò sé stesso e il proprio cavallo dallo sprofondare in una palude tenendosi sollevato per il suo stesso codino.

All’interno del family script il processo delle profezie può sfociare in relazioni particolari, in ribellioni da parte del figlio adolescente costruite all’interno di dinamiche disfunzionali, che alimentano e strutturano sempre più le credenze e le profezie familiari. Questo attua, all’interno del territorio familiare, l’attribuzione di etichette copionali che rientrano nelle categorie di copioni banali, tragici o neutri. La vita familiare è densa di eventi, la sua complessività può essere interpretata all’interno del copione di ogni singolo individuo che viene esplicitato nella relazione con l’Altro. Nascono così tutti quegli scenari familiari che aprono la strada alla modalità di esserci nel mondo e viversi nel mondo della persona.

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