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Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

Qualche sano "no" aiuta il bambino a crescere. I 10 consigli della psicologa

Vi è mai capitato di trovarvi in difficoltà davanti a isterici pianti, richieste, capricci, tanto che cedete credendo di far bene?

Non esiste alcuna scuola per genitori, crescere un figlio a volte mette a dura prova. La paura di sbagliare, di non fare la cosa giusta può condurre il genitore a commettere qualche errore, accade, chiunque sbaglia. Vi è mai capitato di trovarvi in difficoltà davanti a pianti, richieste, capricci, tanto che cedete credendo di far bene? Devo dire a me è capitato molte volte! Sebbene qualche “no” aiuti a crescere meglio i bambini e anche gli adolescenti. Vi sembrerà strano ma i “no”, quelli giusti aiutano davvero a crescere e spesso i bambini così come gli adolescenti hanno il bisogno di ricevere un sano “no”!  Sorpresi? “Dire di 'no', fissare dei limiti, significa trasmettere al bambino un modello che lo aiuterà a cavarsela in modo autonomo, lo farà sentire al sicuro in famiglia e lo aiuterà a sviluppare le proprie risorse” scrive Asha Philips nel suo libro I no che aiutano a crescere edito da Feltrinelli. Sposo appieno il suo pensiero. Perché vi chiederete? Semplicemente perché i limiti potrebbero si rappresentare delle frustrazioni e far arrabbiare un bambino, ma sono anche dei cancelli, che lo proteggono e lo fanno sentire al sicuro. Tante volte abbiamo parlato di quanto è importante vivere e sapere che c’è una “base sicura” verso la quale il bambino può tendere e approdare. I “no” quelli sano rafforzano la “base sicura” e aiutano i bambini a crescere.

  1. “Un bambino che domina un adulto si trova in una posizione molto inquietante. Se all'età di due, tre anni vi sentite più potenti di chi si prende cura di voi, come potrà proteggervi se ne presenta la necessità? (Asha Philips)”. Quindi imparate a dire qualche “no” sano e farete solo del bene ai vostri figli. Certo è che il “no” va detto e comunicato nella giusta maniera senza perdere il controllo o arrabbiarsi in maniera incontrollata. Dove è importante dire “no” per aiutare il proprio figlio a crescere in maniera sana?
  2. Anche se è bello e soddisfacente tenerlo in braccio, un bambino non può dormire sempre in braccio al genitore. Per un neonato la culla è un luogo meno accogliente e confortevole delle braccia della mamma, ma se si prende in braccio al minimo strillo, si rafforza in lui l'idea che solo la mamma va bene e che la culla è un posto tremendo. La mamma deve accogliere e nutrire, ascoltare le esigenze e cercare di soddisfarle. Tuttavia, è importante far passare il messaggio che il lettino è un posto comodo e sicuro per dormire, il “no” aiuta il bambino a creare in lui l'idea che le cose andranno benissimo anche nella culla, rafforzando così il suo senso di sé. Il bambino deve ricevere molto amore e comprensione, ma poi deve trovare la sua strada. 
  3. Quando un bambino piange non è detto che abbia sempre fame. Spesso quando il neonato piange la mamma pensa subito che abbia fame e lo allatta. Ma in questo modo si trasmette il messaggio che il cibo è una fonte di conforto. La troppa importanza attribuita al cibo ha spesso origine dall'insicurezza della madre che pensa di non avere niente altro da offrire e che l’allattamento sia l'unica soluzione. In questo modo si crea una comunicazione e un nutrimento distorto che all’interno del piccolo si consoliderà facendogli acquisire il comportamento che l’unico conforto a qualsiasi problema è il cibo.
  4. Bisogna ricordarsi che i bambini piangono e non bisogna subito trovare il mondo di farlo smettere ma comprendere che cosa sta accadendo e perché. La madre deve offrire al bambino una base sicura e rassicurante, dove può sperimentare la calma senza sentire l’ansia della madre che cerca di trovare la soluzione al suo pianto con mille e più comportamenti. La madre deve dimostrare di tollerare per un po' il disagio e il pianto del neonato, così nel piccolo si forma l'idea che sta provando un sentimento accettabile e sopportabile e che alla fine passerà. Questo aiuta il bambino a costruirsi un'immagine sicura di sé stesso.
  5. Arriva lo svezzamento, momento importante per la diade madre-bambino. Lo svezzamento apre al mondo, inizia la fase di separazione individuazione e la necessità, per il bambino, di sperimentate le sue prime autonomie. La mamma dovrà trasmettere al piccolo l'entusiasmo di introdurlo ai piaceri della vita, a sapori e odori diversi.
  6. È significativo che il genitore non venga colto dalla rabbia davanti ai capricci del figlio. Il genitore che dice sempre sì, pensando di risparmiare al figlio una sofferenza, in realtà lo priva dell'opportunità di sviluppare degli strumenti per far fronte alle avversità. Il genitore deve imparare a gestire i capricci del figlio senza farsi travolgere dall'ira. L'adulto deve aiutare il bambino a tornare in sé, a farlo sentire meno dilaniato dalla collera. In modo che il piccolo si tranquillizzi.
  7. Impara a separarti da lui senza ansia e paura. È una fase normale dello sviluppo e della crescita. Il bambino così impara le sue autonomie e acquisisce la capacità di separarsi sapendo che poi il genitore torna. La separazione permette di individuarsi, creare autonomia e rassicurarsi perché esiste e c’è una “base sicura”.
  8. Il lettone solo in rare occasioni. Non è positivo per un bambino avere il permesso di trascorrere ogni notte con i genitori. In questo modo gli si impedisce di diventare autonomo. Un bambino che ha paura e viene preso regolarmente nel lettone non elabora delle strategie per cavarsela da solo, e di conseguenza è sempre vulnerabile.
  9. Insegnare al bambino a desiderare le cose senza fargli vivere il tutto e subito. Il Bambino deve imparare che ogni tanto aspettare non guasta, che sopravviverà alla prova e ai sentimenti suscitati in lui dall'attesa. Il bambino che non sa aspettare è alla mercé delle sue emozioni, che sono molto intense e lo potranno far sentire infelice. Dargli un limite potrà aiutarlo ad arginare questi sentimenti.
  10. Una cosa importante è insegnargli l’educazione, la gentilezza e il rispetto. Un madre che permette al figlio di essere sgarbato e poco rispettoso, accetta un lato violento e maleducato del figlio che alla lunga non sarà salutare. 

Questi sono alcuni consigli, sebbene fare il genitore metta spesso a dura prova. Tentar non nuoce soprattutto per il bene del proprio figlio.

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