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Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

Come combattere l'invidia connessa alla "sindrome del papavero"

Rinvia a quelle persone che non sanno gioire sinceramente della fortuna o del successo altrui e provano invidia. Che cos’è la sindrome del papavero? Come si affronta? Come si può superare? L'approfondimento di Barbara Fabbroni

“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti. E tu sei piccolina, e tu sei piccolina. Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti. Sei nata paperina, che cosa ci vuoi far”, cantava Nilla Pizzi. Il tema dei papaveri rinvia a quelle persone che non sanno gioire sinceramente della fortuna o del successo altrui e provano invidia. Che cos’è la sindrome del papavero? Come si affronta? Come si può superare?

Nella nostra società dove l’essere e l’apparire sono diventate le colonne portanti dell’esistenza, la sindrome del papavero alto è sempre più diffusa. Solo se sei forte, se hai una buona capacità di resilienza, se affronti la vita e tutte le sue declinazioni con carattere puoi emergere, altrimenti resti nelle retrovie a leccarti le ferite e a gestire il dolore per non riuscire ad affermarti. Cosa quest’ultima che si trasforma in breve tempo in invidia verso tutti coloro che riescono ad affrontare la vita, nonostante tutto. Così la persona che si dimostra molto più intelligente, che raggiunge il successo, che è più capace degli altri, è oggetto di critiche e attacchi generati dall’invidia. È un astio profondo che dà vita a un sentimento forte verso l’altro, dovuto a un senso di profonda inadeguatezza che il talento di questa persona fa crescere in coloro che soffrono di questa sindrome. I successi dell’altro mettono, infatti, in luce i limiti di molte persone che nella vita non sono riuscite a emergere. Da dove nasce tutto questo? L’insicurezza di certo ha la sua dose di responsabilità, abbinata al forte timore di non essere considerato abbastanza. Così il dado è tratto. Sentirsi realizzati è fondamentale, attiva un sentimento di benessere all’interno della persona che si sente gratificata dai suoi successi e risultati. Il successo o, per meglio dire, il dover avere successo è imposto dalla società in cui viviamo. L’equazione è questa: se non sei di successo non vali nulla. Infatti, chi non ha successo è considerato non meritevole di ammirazione. Il dolore che la persona vive è così intenso che costruisce all’interno di sé un malessere profondo tanto da portarla alla costruzione di una vera e propria sindrome. Come si può uscire da questa sindrome? Con un lavoro profondo su sé stessi, cercando di individuare i propri punti di forza – ogni persona li possiede – e lavorando su questi al fine di farli diventare delle vere e proprie risorse. Altresì è importante riconoscere i propri limiti e trasformarli in fiducia affinché costruiscano ulteriori punti di forza.

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La psicoterapeuta Barbara Fabbroni

Diversamente, se si vivono gli attacchi di una persona che soffre di questa sindrome, la cosa migliore che si può fare è ignorare la sua invidia e proseguire per la prpria strada. Ricordiamoci che l'insicurezza altrui è un problema delle altre persone, non ci si può far nulla, non sta a noi cambiare il mondo interiore altrui e curare le altrui basse autostime o fallimenti. È vero, i papaveri sono alti alti, ma non è detto che chi è in basso non abbia la stoffa del leader o della persona di successo. L’importante è credere in sé stessi e cercare di trovare la propria strada nella vita.

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