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Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

Basta tabù, oggi si può parlare di poliamore

Ci ritroviamo ancora una volta a cercare di comprendere come viene vissuto, usato, consumato il sesso e/o l’amore

Amore o sesso? Divertimento o coinvolgimento? Esserci o avere? Insomma, l’amore e il sesso possono co-abitare in uno spazio unico oppure sono due mondi che possono incontrarsi ma spesso viaggiano parallelamente? Il poliamore è frutto dell’era moderna oppure era abitudine celata anche in tempi passati? Non solo ma l’omosessualità celata dell’epoca passata aveva canali nascosti dove esprimersi?

Tante, troppe domande alle quali rispondere spesso si fa difficile. Andiamo per gradi e vediamo di comprendere come la trasformazione del sesso e della sessualità ha cambiato i nostri parametri sociali e culturali.

Viviamo in un’epoca dove lo sdoganamento dei diversi modi di interpretare il sesso (e/o l’amore?) è parte integrante del nostro quotidiano. Tra coming out, dichiarazioni scontate per qualcosa che già era sotto gli occhi di tutti, fidanzamenti allargati a più soggetti, matrimoni a prima vista in luoghi da favola, il tutto arricchito da una quotidianità bizzarra giocata tra un aperitivo e una notte rubata alla consuetudine, ci ritroviamo ancora una volta a cercare di comprendere come viene vissuto, usato, consumato il sesso e/o l’amore.

Cerchiamo di comprendere che cosa sta accadendo. Quali particolari piccanti si sono aggiunti alla consuetudine tradizionale del sesso. Di fatto siamo sicuri che il sesso e di conseguenza la sessualità, anche in tempi passati, non avevano sfumature di variazioni variopinte sul tema (almeno nell’alcova della consumazione)?

La ricaduta sociale doveva essere contenuta nel perbenismo da offrire agli altri, ma nell’intimità cosa accadeva? La storia ci insegna raccontandoci di personaggi famosi che, nei loro momenti intimi, si concedevano a grandi trasgressioni.

Il Marchese De Sade (1740) non esita a scrivere in una delle sue opere: «dedichiamoci completamente a tutto ciò che ci suggeriscono le nostre passioni e saremo felici. La coscienza non è la voce della natura, ma dei pregiudizi». Per l’epoca, il Marchese De Sade, era un pazzo che scriveva sul sesso in modo macabro, tanto da essere considerato uno scrittore maledetto. Tuttavia, le sue opere spronano la libertà sessuale, intesa come godere della propria sessualità senza pudori e limiti imposti dalla cultura e dall’educazione.

Lo stesso potremmo dire per le novelle nel Decameron del Boccaccio, dove la sessualità e l’erotismo, il sesso era legato all’intelligenza. Madonna Filippa ama il sesso e il marito non riesce a soddisfarla completamente, così che si concede all’amante. Cosa assai comune per le nobildonne: nelle varie corti d’Europa trovavano ardenti maschietti con cui divertirsi. La corte di Francia è una delle tante dove la sessualità viaggiava nei rivoli nascosti del Palazzo Reale.

Ciò detto possiamo pensare che attualmente ciò che suggeriva De Sade e lo stesso Boccaccio sta accadendo, ovvero la libertà dell’espressione sessuale senza censure e sotterfugi.

E oggi troviamo chi si dedica al poliamore, chi dichiara la propria inclinazione sessuale senza remore, chi tradisce in maniera seriale, chi cerca un momento di evasione con partner vari o dedicandosi a giochi sessuali con più individui contemporaneamente. Se nel ‘700 o nel Medioevo c’era bisogno di libri per parlare di questi argomenti, oggi ci pensano i magazine, i social, i talkshow o i reality a evidenziare queste differenti inclinazioni.

Tra i vip nostrani Pupo è l’esempio dichiarato di poliamore. Da tempo divide la sua vita tra due donne, la moglie e la sua manager. Due mondi che viaggiano in maniera parallela, l’una sa dell’altra, accettano questa situazione senza troppi problemi. Non vivono insieme ma portano avanti la loro relazione poliamorosa, contro tutto e contro tutti.

«Faccio quello che fanno tutti gli uomini, solo che io lo dico» - afferma Pupo in un’intervista - «non tutti gli uomini hanno moglie e amante, ma molti. Io amo due donne, Anna e Patricia».  È un rapporto a tre «equilibrato e leale» - prosegue il cantante - una famiglia «invidiabile, normale, perfetta». Anche se un po' fuori dagli schemi.

Ciò detto è fuor di dubbio che l’amore non si dimezza ma si moltiplica, così la possibilità di valutare il triangolo si fa significativa. Renato Zero il triangolo “non l’aveva considerato”, oggi sembra essere il punto fermo per molti amori vip e non solo.

Il fatto che il poliamore, e non solo, stia diventando affare significativo di trasformazione è un dato di fatto! Bisogna ammetterlo, senza tante censure, i Millennials (e non solo) sono sempre più coinvolti in relazioni non monogame. Non resta che farsi coinvolgere dal cambiamento o assistere a una visione completamente nuova del sesso (e/o dell’amore). Chi vivrà vedrà!

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