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Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

Covid-19, se la paura torna a farsi sentire

"Psicodialogando" è uno spazio per approfondire tematiche psicologiche legate alla persona, alle relazioni, al rapporto con sé, l’altro, il mondo. Barbara Fabbroni è psicologa, giornalista, scrittrice e noto volto tv

E se ci fosse un nuovo lookdown causa l’impennata dei contagi da Covid-19? Sono in molti a chiedersi cosa accadrà considerando l’aumento dei contagi. La risposta al momento non si può sapere poiché non ci sono sicurezze e tutto sembra viaggiare all’interno di incertezze che coabitano con l’ansia, la paura, il terrore di ripiombare a qualche mese fa.
Cerchiamo di comprendere cosa ha prodotto la prima chiusura all’inizio di questo 2020. Da un lato se ha aiutato la curva dei contagi a scendere dall’altro a sviluppato una risposta ansiogena da parte di molti. In America corre la notizia che la maggior parte delle persone della city, chiusi in casa da mesi, siamo piombati nel tunnel terribile della depressione, così non solo lavorano da casa ma si fanno curare dal medico online.
In Europa la situazione non è più fortunata. Sono molte le persone, grandi o piccole, che hanno sviluppato una risposta ansiogena, ossessiva o depressiva a questo evento. L’età è compresa in un ventaglio molto ampio, dal bimbo in età prescolare, all’adolescente, ai giovani universitari per poi arrivare agli adulti fino alle persone anziane. Un insieme nutrito di soggetti sono soffocati da sintomi più o meno evidenti causati dal post-trauma Covid-19.
Purtroppo, non sembra arrestarsi la curva, così dopo un’estate che ha lasciato un po' respirare, la libertà sognata come la più bella gioia, siamo nuovamente in una fase di forte restrizione.
Le persone si ritrovano a doversi chiudere nel proprio guscio domestico da cui sono uscite con fatica dopo alcuni mesi di chiusura totale. La casa torna a essere l’unico luogo sicuro e rassicurante. La casa protegge, crea un confine sicuro, la fatica di tornare e affrontare il mondo esterno si fa prepotente. 
L’isolamento si è trasformato in comfort zone, una zona comfort che sta tornando a farsi spazio dopo l’estate. 
La “sindrome della capanna” sembra ripresentarsi con forza.
La capacità di adattamento in questa situazione fa e ha fatto la differenza. Riuscire a gestire l’impatto emotivo è senza dubbio una grande risorsa. 
Non dimentichiamoci che abbiamo nuovamente l’obbligo di mantenere le distanze, usare la mascherina e una corretta igiene, cose queste che portano a sviluppare sentimenti di diffidenza. La paura del contagio può essere dietro l’angolo. Il contatto corporeo è quanto di più immediato e “istintivo” ci sia in ogni individuo, inibirlo significa sviluppare nelle persone molta diffidenza che si attenua e scompare con difficoltà.
Insomma, la cosa si fa complicata. Non è bastato la chiusura del mondo, adesso anche la “sindrome della capanna” che ha bloccato in casa e blocca ancora una volta tra le mura domestiche. Ingessa in un quadrilatero di mura che danno sicurezza e proteggono dal contagio.
Come vincere questa paura seguita dalle nuove disposizioni del dpcm di ottobre? Cosa fare e come farlo per non creare un danno ulteriore?
La cosa da tenere bene a mente è: la paura guardata in faccia diventa coraggio, diceva uno dei miei maestri. Quindi, non nascondere né a sé stessi né agli altri il proprio timore per questa nuova ondata Covid-19. Imparare a convivere con il coronavirus è l’unico modo per ripartire. La parola magica è: distanziamento, mascherina e mani pulite.
Bisogna abituarsi al nuovo. Il confronto con la paura permette di non amplificare le ansie che abbondano nelle rassicurazioni. Una persona ansiosa ha bisogno di essere continuamente rassicurata, ma la rassicurazione non è la soluzione al problema. La soluzione è prendere per mano la propria paura una volta che si è guardata in faccia e iniziare nuovamente la sperimentazione del mondo della vita.  Riacquistare fiducia nell’ambiente, nelle proprie risorse e nelle capacità personali permetterà di affrontare questa situazione al meglio. 
Ogni individuo ha il suo tempo, questo tempo proprio va assolutamente rispettato e non violato. 
Con pazienza e consapevolezza tutto tornerà come prima, anzi meglio di prima poiché abbiamo avuto dalla vita una lezione molto importante.

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