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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Psicodialogando

Psicodialogando

A cura di Barbara Fabbroni

Chiudere la porta con il passato e aprire quella del futuro: ecco come fare

"Facendo un passo alla volta e mantenendo una certa apertura mentale, possiamo arrivare ad accettare il passato come una parte di noi, senza più come quel qualcosa che ci schiaccia"

Chiudere con il passato non è cosa semplice, soprattutto se per passato si intendono gli affetti significativi. Tuttavia, è fondamentale per poter avere una vita nutritiva mettere un confine “sano” per non vivere come se si fosse sempre sul filo del rasoio, senza scorgere alcuna meta all’orizzonte. Ti sarà capitato di sentire il peso di alcune situazioni e sperimentare un senso di colpa che di congela tanto da non permetterti di guardare oltre? Il senso di colpa diventa la discriminante all’interno della quale puoi ruotano le decisioni che la persona prende mettendosi nella condizione di non vivere appieno la propria vita perché altrimenti il macigno della colpa la schiaccia. Se riusciamo a fare consapevolezza dei punti significativi che ci agganciano in maniera significativa al senso di colpa è possibile aprire la mente verso nuovi orizzonti, così facendo un passo alla volta e mantenendo una certa apertura mentale, possiamo arrivare ad accettare il passato come una parte di noi, senza più come quel qualcosa che ci schiaccia perché ci sentiamo inadeguati e mai abbastanza. In questo modo, troveremo la forza di lasciare alle spalle le abitudini negative, che ci hanno tenuto legati a sogni irrealizzati, a promesse tradite, a ingiunzioni familiari, a genitori che ci incastrano perché "loro per noi hanno fatto tanto e noi siamo figli ingrati perché non facciamo quello che loro si aspettano da noi".
Il primo consiglio è quello di: chiudere con il passato! Cosa questa più facile a dirsi che a farsi, poiché ciò che smuove il vissuto della persona è qualcosa che appartiene al suo mondo, al suo ambiente, alle sue emozioni. Ci preoccupiamo troppo degli altri e mai di noi stessi, causandoci stress e ansie, e anche parecchia frustrazione. Se non chiudiamo certe porte, continueremo a trascinare con noi il dolore e il risentimento … e tutta questa sofferenza gratuita ci impedirà di andare avanti dato che siamo emotivamente bloccati. Avere il coraggio di chiudere non è un atto egoistico. Non è espressione di disamore, ma esattamente il contrario; è una dimostrazione d’amore per sé stessi. A volte, il passato può essere un macigno soprattutto se la genitorialità è stata ingabbiante. Abbiamo parlato di modalità di attaccamento e questa condizione ciò che l’individuo sarà nel mondo della vita e soprattutto come organizzerà la sua personalità.  Paolo Crepet spiega molto bene questo concetto spiegando che la funzione del genitore è quella di far si che il figlio impari a volare. Il genitore – dice Crepet – deve aiutare il figlio a essere il pilota della sua vita non colui che lo trattiene a sé con i vari sensi di colpa così da assicurarsi un badante quando sarà anziano. Un genitore deve permettere al figlio di vivere la sua vita senza tenerlo legato a un doppio filo con i sensi di colpa.   
Spesso anziché rompere certi legami preferiamo mascherarli: questo è però solo un blando tentativo di ingannare noi stessi, pensando che il tutto passerà oppure che si tratta di una situazione momentanea! Spesso ci dimentichiamo che proprio come gli inizi sono altrettanto fondamentali i finali. Chiudere certe porte non significa dimenticare, piuttosto accettare il nostro passato per andare avanti. Altrimenti non riusciamo a vivere la nostra vita ma viviamo la vita che gli altri hanno deciso per noi.
Non possiamo vivere il presente stando legati al senso di colpa che molti genitori cuciono perfettamente nei figli per averli sempre lì al bisogno.  Non possiamo lasciare la porta socchiusa sperando in ritorni saltuari, nella rassicurazione di continuare a essere amati. Bisogna distaccarsene con consapevolezza e determinazione se vogliamo essere gli autori della nostra vita.  Pensa ai rischi di restare in una situazione che ti rende infelice?  
Non è semplice rivoluzionare la propria vita, il cambiamento è una delle cose che spaventa di più! È più facile accettare situazioni “comode” rimanendo seduti a immaginarsi invece quello che realmente vorremmo piuttosto che soffrire. La libertà ha un prezzo, c’è chi si mette in gioco e paga questo prezzo chi invece sceglie di vivere comodamente sprecando la propria vita. Ma se lasci troppe porte aperte al passato, non potrai mai concentrarti sulle cose che meritano la tua attenzione. Chiudere le porte e lasciarsi il passato alle spalle ti darà l’occasione di dedicarti ai tuoi sogni e di prefissarti nuove mete da raggiungere. Questo riguarda anche tutte quelle persone che restano aggrappate a relazioni affettive ormai concluse. 
Passare la vita coinvolta in relazioni tossiche è sprecare la propria vita. Se lasci che i tuoi genitori decidano al tuo posto, sebbene tu sia ormai adulto(a) non potrai mai fare ciò che desideri davvero.
Cosa si può fare? Ricorda che il tuo passato è una risorsa che ti fa comprendere i punti essenziali da cambiare e trasformare, analizzalo con cura e attenzione. La prima cosa da fare è chiedersi: 
Le cose negative che sto evocando hanno uno scopo? Possono aiutarmi a migliorare?  Questa emozione non mi aiuta, perché sto focalizzando la mia mente in pensieri inutili e negativi?
Dopo che ti sei risposto pianifica un piano di azione per poter portare qualche cambiamento nella tua modalità di vivere e affrontare le varie situazioni. Ricordati sempre che: “Il passato è il passato, se lo lasci dov’è non torna”. Impara a muoverti in nuove direzioni spezzando lo schema dei pensieri distruttivi. Una cosa fondamentale che dovrai fare: vivi qui e ora, godi di tutto ciò che ti sta accadendo, cogli la bellezza delle cose. Ricordati che la felicità risiede nelle piccole cose.  Se percorri ogni giorno la stessa strada per andare al lavoro guardati intorno e scopri i dettagli che con la fretta non hai mai osservato. Metti tempo nel tuo tempo, questa è buona vita e ti porterà a cambiare punto di vista ed emozioni.  Si tratta di visualizzare la nostra vita in modo diverso, di essere coraggiosi e di cambiare le serrature. Perché, in realtà, quello che conta è questo: imparare ad evolversi, aprirsi al cambiamento. Non aver paura! 

Chiudere la porta con il passato e aprire quella del futuro: ecco come fare

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