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Domenica, 1 Ottobre 2023
Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

Da anni coltiva la passione per la scrittura. È psicologa, psicoterapeuta, giornalista. Oltre a numerosi saggi premiati con premi letterari prestigiosi (ricordiamo solo alcuni: premio per la saggistica Cesare Pavese e Tagete), articoli scientifici pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali di psicologia, scrive da anni romanzi. Il romanzo “Coach in Love” è stato premiato al Festival del Cinema di Taormina, lo stesso sarà un film. Da più di sei anni presta la sua penna a Magazine Nazionali di prestigio con le sue rubriche settimanali che riscuotono un significativo successo. Negli ultimi anni è altresì penna attenta e al tempo stesso profonda per interviste esclusive a Vip Nazionali e Internazionali. Volto noto in programmi televisivi come LA7, La vita in Diretta, La vita in Diretta estate, Storie Italiane, su Rai Uno si interessa di moda ed è opinionista e giornalista

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BLOG | Quando l'amore naufraga

Ecco un racconto riportato dalla psicoterapeuta Barbara Fabbroni

Ecco un racconto riportato dalla psicoterapeuta Barbara Fabbroni.

Il racconto

Non sono riuscita a dormire tutta la notte. I pensieri si susseguivano inarginabili. Ho preparato tutte le cose di Jean Luc. Mi siedo a guardare tutta la nostra vita, i nostri sogni impacchettati in squallide scatole senza emozione. La vita è così desolante.

Decido di scrivere una lettera a Jean Luc, dove finalmente avere uno spazio tutto mio, dove potergli raccontare il grande amore che ho per lui. Un amore che ha stritolato con la sua inconsapevolezza, cui ho dedicato tutta la mia vita e che, adesso, racchiudo in uno scrigno contando, a una a una, le briciole che sono rimaste.

Mio caro Jean Luc, amore della mia vita, l’incertezza occupa la mia mente non so più cosa sia la scelta migliore da compiere. Conosco bene il senso e il significato di ogni parola che qui scrivo, la conosco così profondamente che credo sia la giusta via da percorrere, adesso, che il nostro amore è naufragato nel mare dell’inconsapevolezza.

Oggi è il giorno più triste della mia vita.

Per il momento so che non tornerò più indietro nella mia decisione. Come ti ho detto ieri quando un aereo ci riportava a Roma, per me, è difficile pensare in questo momento a un modo, un qualsiasi modo, per ridare un senso alla nostra relazione. Tu ben sai quanto i tradimenti, per me, siano lame taglienti che mi feriscono profondamente, da cui ho difficoltà a rialzarmi.

Ti ho sempre creduto un uomo speciale che mai avrebbe potuto farmi così tanto male, su cui contare, con cui potersi sentire protetta. Ti ho sempre considerato una persona che mai mi avrebbe tradito, poiché conosce bene il dolore che un tradimento provoca. Le donne che hai amato prima di me ti hanno tutte quante ferito con una forza distruttiva che è raro incontrare nel mondo della vita.

Ecco, puoi benissimo, credo, comprendere la difficoltà che in un primo tempo ho avuto nel credere che un uomo come te potesse veramente interessarsi a me. Con te mi sentivo così: scontata, semplice, banale, priva di significato, svuotata da ogni senso, inconsistente, insomma anonima perché ero convinta che non sarei mai stata in grado di regalarti e offrirti la favola.

Poi, l’amore che tu mostravi, l’amore che sperimentavo ogni volta con te, la potenza della tua certezza nel nostro progetto di vita insieme, la forza che mettevi nel mostrare di volermi, la considerazione che avevi sulla mia capacità creativa, mi dava la certezza che il tuo amore, per me, era vero.

Poi, nel passare incessante del tempo, scandito da momenti perfetti, da emozioni incontenibili, da atmosfere soavi, dalla sperimentazione del bisogno che tu mostravi del mio amore, ho pensato che in questo mondo fatto di altipiani scoscesi, di ripide salite e vertiginosi precipizi, di voragini ghiacciate, poteva accadere che la vita regalasse un orizzonte di serenità anche a me che tanto mi aveva messo alla prova con dolori profondi.

Come fa la vita, la tempesta della vita, all’improvviso a portare via tutto? Come fanno le porte dei progetti a chiudersi definitivamente? Come fa la vita a essere così tremendamente crudele? Come fa un amore così profondo a trasformarsi in un tradimento vile e meschino? Come fa un uomo che mostra tutto il suo amore e lotta per quell’amore a dimenticarsi all’improvviso di quel sentimento?

Cos’è accaduto? Cosa ci è accaduto? Perché ci siamo così profondamente fatti de male?

Nell’andare frammentato di queste ore caratterizzate da una caduta inesorabile nel nulla, i pensieri si accavallano in percorsi faticosi, tortuosi, smarriti senza una minima intenzionalità, così che le labbra inevitabilmente si chiudono senza dire alcuna parola. Non riesco più a parlarti, non riesco più a pronunciare alcuna parola, non riesco più a credere in nulla.

Così, in questo destino, i nostri sguardi si sono persi, la paura mi ha assalito, le certezze che vivevo del nostro amore, su cui insieme abbiamo fondato la nostra vita insieme, sono diventate incertezze.

Mi sono smarrita. Adesso tutto è inesorabilmente nulla.

Il mio cuore spezzato sembra non lasciare spazio che al dolore, come se solo la parola fine avesse un luogo e un tempo dentro di me.

Non sapevo ancora cosa stesse nascendo.

Il mio cuore era, al tempo, così confuso, inaridito, svuotato dai dolori della vita che tanto avevano ferito la mia esistenza. Così ho lasciato parlare la mia anima, in un silenzio senza fine, in un’atmosfera sospesa fuori dall’impalpabilità del mondo, in un altrove che pensavo potesse essere svanito per sempre.

Quello che ho vissuto con te è un dolce ricordo indelebile. Non riesco a cancellarlo dalla mia memoria. Ancora di notte ti cerco nei miei sogni, di giorno in mezzo alla gente. Ti cerco nell’alternanza di ogni mio respiro, all’alba e al crepuscolo quando il giorno si distende delicatamente tra le braccia della notte, al primo accenno di luce perché l’incontro con il tuo sguardo, con il tuo volto è, per me, approdo e possibilità.

La mia vita. La nostra vita insieme.

Vorrei svegliarmi ogni mattina e averti vicino, dividere ancora con te momenti indimenticabili, quelli brutti ma anche quelli che vorrei non finissero mai.

Mi manchi tanto.

Questa è la parola inchiodata nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore. Tu sei, per me, l’alba e il tramonto della mia vita. Una vita, la mia, che con te ha trovato un senso e una direzione, pur nel caotico caos di questo tempo che stiamo vivendo.

Adesso, tutto questo è diventato il nulla.

In queste ultime ore, quando eravamo tra le nuvole in un volo di rientro da Mosca, ho cercato nei tuoi occhi quella speranza che poteva darmi la certezza che non servono le grandi cose, che sono superflui i gesti sorprendenti, che per dimostrare l’amore, quello vero, non è necessario sorprendere, che la vita e l’amore sono una cosa semplice e che vanno vissuti in piena armonia e autenticità, che il nostro è un amore che avrebbe superato anche questa durissima prova.

Non è così. Le parole che mi hai detto non sono riuscite a raggiungere il mio cuore. Io ero troppo piena di dolore per essere rassicurata dal fiume di giustificazioni che mi stavi dando.

Ho avuto l’impressione che i tuoi occhi fossero pieni di altro, che la tua anima avesse bisogno di nuove emozioni, ho percepito che io nel tuo mondo non potevo più esserci anche se le tue parole dichiaravano altro. Adesso, non sono più parte della tua vita.

Ho sempre creduto che la cosa più difficile nella vita sia mostrare l’amore vero con piccoli, ma significativi gesti. L’amore è una cosa semplice per la sua immensa profondità. Ma è anche una cosa difficilissima da provare, proprio perché non tutti sanno amare, proprio perché l’amore è un’arte e un dono rarissimo per la sua essenza.

L’amore è, per questo, una delle cose più difficili da offrire e donare, è un dono di vita, della propria vita all’altro.

Oggi molto spesso si confonde l’amore con le cose, con la materialità sorprendente di un atteggiamento, un gesto, un oggetto.

Tu per me sei un amore grande, anche se adesso è il tempo in cui devo lasciarti andare.

La felicità è possibile anche quando il mondo cade addosso, anche quando pensiamo che non ci sia più un orizzonte possibile. La felicità accade solo nell’incontro profondo con l’altro, quando il dolore, lo smarrimento, la perdita, il naufragio può essere condiviso con l’altro, quando le nostre emozioni più devastanti possono essere accolte da un altro che ci offre la sua solida presenza.

Tutto questo, per me, è il senso profondo della felicità, poiché con la mano stretta a un altro, con il cuore che batte all’unisono con una persona per noi importante, sentiamo, viviamo, sperimentiamo che non siamo soli di fronte al nulla.

La felicità è in noi, basta volerla, basta desiderare davvero andare avanti, basta lasciare il passato nel passato anche se cerca di invadere il presente. Io so che è così, solo se lo vuoi è così.

Tu per me sei la mia felicità, ma non posso obbligarti ad amarti e per questo ti lascio libero di vivere il tuo nuovo amore. So che nel tuo cuore io non ho più un posto.

Che sia per te la vita che vuoi, addio Jean Luc.

Charlotte

È passato un mese dalla terribile scoperta. I giorni, le ore, i minuti sono interminabili. Non c’è momento che non senta l’urlo lacerante della separazione dentro di me. È tutto così incerto, annebbiato, oscurato.

In questo mese non sono quasi mai uscita di casa.

Mi manca terribilmente Jean Luc, mi manca tutto della nostra vita insieme. Non riesco a vivere nemmeno qui nella casa che tanto abbiamo amato.

Nella mia mente è viva la scena che ho vissuto: si baciava con un’altra donna, giovane e bella. È stato terribilmente devastante. Un’esplosione di violenza. Jean Luc, l’uomo della mia vita, l’uomo a cui ho dedicato tutto, stava baciando un’altra donna con una passione disarmante.

Come posso mai perdonarlo? Come posso pensare che lui ancora mi ami? Come potrei mai ritornare tra le sue braccia?

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