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Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

BLOG | "Mio marito adora le dominatrici. E adesso?"

Il caso riportato dalla psicoterapeuta Barbara Fabbroni

Ecco un racconto riportato dalla psicoterapeuta Barbara Fabbroni.

Il racconto

Tra qualche mese spengerò cinquanta candeline. Un traguardo che mi mette un po' in ansia anche se sono una donna piacente, giovanile, simpatica, in forma e con una carriera di successo. Sono sposata ormai da venti anni, ho tre figli e un marito con cui abbiamo una buona intesa sia sessuale sia relazionale; una casa al mare, un cane e il progetto di acquistare uno chalet in montagna. Il mio è stato ed è un matrimonio “fortunato”, così pensavo fino a qualche settimana fa. Poi, l’imprevisto è arrivato dirompente come uno tsunami aprendomi gli occhi su una realtà che non avrei mai immaginato. Io e mio marito adoriamo viaggiare così per il mio compleanno stiamo progettando un viaggio con alcuni amici e stiamo aspettando alcune proposte da agenzie viaggi. Il mio pc all’improvviso si è bloccato tanto che ho chiesto di poter accedere alla mia posta elettronica attraverso quello di mio marito. Conoscendo la password, dopo avergli chiesto per rispetto di poterlo utilizzare, mi sono collegata alla mia posta elettronica. Non so per quale strana situazione aprendo il pc si è aperta una finestra che non mi sarei mai aspettata. In questa pagina si parla di bdsm, femdom, mistress, fetish girl e annessi e connessi, insomma un mondo nel mondo per me totalmente nuovo. La prima reazione è stata quella di pensare che la pagina si fosse aperta per qualche strana casualità del sistema come se fosse una pubblicità, poi, il tarlo si è insinuato così che, dimenticando di controllare la mia posta elettronica, ho scoperto, invece, un sommerso nella vita di mio marito. In una cartella ben in vista nel suo desktop ho trovato un archivio ben fornito di film porno, bdsm, chat e siti bdsm online. Più leggevo, più scoprivo, più ero incredula, non riuscivo a comprendere che cosa stesse accadendo. Il mio matrimonio felice, invidiato da tutti, aveva invece un sottobosco da incubo. La prima cosa che mi sono detta: “prima di dire o fare qualcosa valuta e rifletti, indaga e cerca di capire, può essere una casualità e esserci una spiegazione”. Oggi comprendo che era un tentativo per giustificare il mio amore per Paolo e soprattutto salvare il nostro rapporto. Riflettendo, mi sono resa conto che ultimamente il suo smartphone è appiccicato a lui, non lo molla nemmeno un minuto, quando prima era sempre lasciato dove capitava senza nemmeno la password. Ho passato più di tre settimane a fare indagini, a cercare di capire, ho chiesto aiuto anche a un investigatore. Si è aperto un mondo che non avrei mai pensato potesse esistere, potesse essere parte della nostra vita. Ho sempre dato un’immensa fiducia a Paolo, credevo avessimo un progetto importante da condividere e proteggere, pensavo fossimo una coppia così perfetta da non avere nessuna ombra; invece. L’investigatore mi ha portato la sua relazione dicendomi: “Suo marito è un frequentatore di siti online, chat di ogni tipo, sebbene preferisca ambienti come: bdsm, fendom, mistress, fetish girl. Nei suoi viaggi di lavoro incontra spesso una dominatrice, una giovane donna di trent’anni conosciuta in una delle tante chat”. Non riuscivo a dire alcuna parola. Dopo qualche giorno di sgomento ho deciso di prendere in mano la situazione cercando di comprendere cosa fare e soprattutto come farlo. Così ho iniziato a informarmi su internet cercando di capire, ho letto dei libri e così via. Ho cercato di mettere al posto della preoccupazione la comprensione, cercando di mettermi al suo posto, sviscerando che cosa lo spingesse a cercare donne dominatrici con cui passare del tempo e poi tornare alla sua famiglia da mulino bianco. Ho cercato di lavorare sui pregiudizi e i preconcetti, ma sono spaventata, scandalizzata da alcune, schifata da altre. Mi sono resa conto che il sesso con mio marito era diventata una routine, sempre uguale a giorni fissi: il sabato mattina dopo la doccia e prima della corsa. Un sesso a scadenza come se dovessimo marcare un cartellino e aggiungere un pezzetto di puzzle alla nostra routine familiare perfetta. Nel frattempo che cercavo di comprendere che passi fare e come affrontare la cosa ho cercato di fare qualche cambiamento: sono diventata più seduttiva, ho acquistato qualche capo di lingerie più sexy, mi sono posta come una dea cercando di stimolare in lui un desiderio diverso dalla nostra normale routine. Nulla, nessun cambiamento, non si è accorto di niente. Visto i miei buchi nell’acqua, sono andata a parlare con la sua dominatrice. Mi ha ricevuta. Ero talmente imbarazzata che all’inizio non ho aperto bocca. La giovane donna è stata così disponibile ad aiutarmi, mi ha raccontato la sua esperienza e soprattutto perché gli uomini cercano questo tipo di incontri. È stata molto chiara sul fatto che la moglie o la compagna non ha nulla a che vedere con questo piacere trasgressivo. Una volta finito l’incontro gli uomini desiderano tornare alla loro vita quotidiana e proteggono la loro famiglia, amano le loro partner. Uscita di lì ero ancora più confusa. Avevo la sensazione di essere stata catapultata in un altro mondo. Non avevo più nessuna certezza, non sapevo cosa fare, come muovermi e soprattutto che strada prendere. Il mio matrimonio cosa era diventato, come si sarebbe trasformato? Decido di prendermi un giorno e restare in questa città, chiamo mio marito, gli comunico che per lavoro sarò fuori. Tornare a casa mi dava la nausea. I figli sono all’università non sarebbe successo nulla di strano. Normale routine. Dopo una notte tormentata, al mattino facendo colazione mi incalzavano delle domande che tornavano una dietro all’altra senza risposta: si può incontrare a più di 50 anni il Bdsm e restare intrappolati dalle dominatrici? Oppure è una cosa che c’è sempre stata ed è esplosa in un momento particolare della sua vita? La cosa che mi dà più fastidio, in questa situazione assurda, è che lui ha sempre giudicato chi tradiva e chi si dedicava a pratiche particolari, mi chiedo: è un alibi o davvero ne è convinto? E poi: cosa faccio, come mi comporto, cosa scelgo?

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