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Redazione

Oggi la Banca d'Italia dice che i crediti deteriorati di Banca Etruria valevano di più...

Quando a Novembre 2015 Banca Etruria e altri tre istituti sono stati dichiarati insolventi, il valore attribuito a ogni singolo euro dei loro crediti inesigibili o deteriorati venne valutato in media 17,5 centesimi. Il mercato non diceva questo e...

Quando a Novembre 2015 Banca Etruria e altri tre istituti sono stati dichiarati insolventi, il valore attribuito a ogni singolo euro dei loro crediti inesigibili o deteriorati venne valutato in media 17,5 centesimi. Il mercato non diceva questo e la prova sta nel fatto che oggi il governatore della Banca d'Italia corregge il tiro e parla di una media intorno a 22,5 centesimi per euro.

La Banca d'Italia, che con quella mossa sciagurata (ma oggi è lecito anche pensarla come progettata ad arte) aumentò considerevolmente le negatività di bilancio di quegli istituti disgraziati e fece sì che il calcolo dell'intero valore medio dei crediti inesigibili delle banche italiane venisse sottostimato complessivamente per diversi miliardi di euro.

Come scriveva solo ieri sul Corriere della Sera Federico Fubini, non è per niente esagerato pensare che quelle valutazioni sbagliate (forse volutamente?) possano essere state una delle principali motivazioni alla base della gigantesca perdita di valore delle azioni degli istituti bancari italiani, che hanno lasciato sul campo il 40% da inizio anno alla prima metà di aprile.

Complimentoni alla Banca d'Italia, quindi, la quale oltre ad aver sostanzialmente gestito Banca Etruria durante l'ultimo anno e mezzo della sua esistenza (senza peraltro assumersene la responsabilità) ha anche gravemente danneggiato l'intero comparto bancario nazionale. E oggi ci viene a dire che quei valori erano sbagliati...

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