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Venerdì, 19 Aprile 2024
Non solo Fisco

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A cura di Enrica Cherici

La delega fiscale: verso una riforma epocale. Così cambiano Irpef, Iva e Irap

Iter di attuazione, passaggio graduale alla flat tax e tanti altri dettagli sulla Delega Fiscale nella puntata di #NonSoloFisco, la rubrica in collaborazione con l'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili della provincia di Arezzo

"Stiamo andando incontro ad una riforma epocale". Così è stata definita nel corso dell'ultima puntata di #NonSoloFisco la Delega Fiscale che il Governo ha per la revisione del sistema tributario.

La Delega Fiscale, a cosa serve, i tempi di attuazione delle riforme

Ai sensi dell'articolo 1 della bozza della Delega per la riforma fiscale il Governo è delegato ad adottare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario. Il Disegno di legge dovrebbe approdare in Parlamento a maggio.

Delega Fiscale 2023: cosa riguarda?

I principali temi della riforma fiscale riguarderanno: la struttura dell'Irpef; la revisione della tassazione d'impresa; la revisione dell'imposta sul valore aggiunto; il graduale superamento dell'Irap; la razionalizzazione dell'imposta di registro, dell'imposta sulle successioni e donazioni, dell'imposta di bollo e degli altri tributi indiretti, diversi dall'IVA; la revisione delle disposizioni in materia di accisa e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi; il riordino delle disposizioni vigenti in tema di giochi pubblici, fermo restando il modello organizzativo dei giochi pubblici fondato sul regime concessorio e autorizzatorio; la revisione dell'attività di accertamento; la revisione del sistema nazionale della riscossione.

Delega Fiscale 2023: i principi cui si ispira

Principi nazionali: stimolare la crescita attraverso una migliore efficacia della struttura delle imposte, riduzione del carico fiscale, nuove misure per contrastare l'evasione fiscale e l'elusione fiscale. Razionalizzato il sistema tributario attraverso maggiore qualità della legislazione tributaria, interscambio tra banche dati, eliminazione dei micro tributi, semplificazione degli adempimenti dichiarativi dei contribuenti.

Principi internazionali: migliore adeguamento del sistema tributario nazionale a quello della CEE. Revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche e giuridiche. Incentivi per nuovi investimenti con capitali esteri.

Delega Fiscale 2023: l’iter di attuazione

Gli schemi dei decreti legislativi corredati dalla relazione tecnica che indichi l'impatto sul gettito anche in termini di tributi degli enti territoriali, della relativa distribuzione territoriale, della relazione sull'analisi di impatto della regolamentazione sono trasmessi alle Camere ai fini dell'espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti e sono resi entro 30 giorni dalla data di trasmissione.

Le Commissioni possono chiedere al presidente della rispettiva Camera di prorogare di 20 giorni il termine per l'espressione del parere qualora ciò si renda necessario per la complessità della materia o per il numero dei decreti legislativi. Decorso il termine previsto per l'espressione del parere o quello eventualmente prorogato, i decreti legislativi possono essere comunque adottati. Il Governo qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari trasmette nuovamente i testi alle Camere con le proprie osservazioni e con eventuali modificazioni corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e di motivazione I pareri definitivi delle commissioni competenti per materia sono espressi entro 10 giorni dalla data della nuova trasmissione decorso, tale termine i decreti legislativi possono essere comunque adottati. Qualora i termini per l'espressione dei pareri parlamentari scadono nei 30 giorni che precedono la scadenza dei termini di delega previsti o successivamente, questi ultimi sono prorogati di 90 giorni.

Quali saranno i punti cardine della delega fiscale ?

Verso una Flat tax (tassa piatta) a 360° - Prima si passerà a un Irpef a tre aliquote 23% per i redditi fino a 28 mila euro; 35% per i redditi oltre 28 mila e fino a 50 mila euro; 43% per i redditi oltre 50 mila euro. E poi una flat tax incrementale per tutti, anche per i lavoratori dipendenti. L'obiettivo resta quello dichiarato di ridurre la pressione fiscale, semplificare il sistema e garantire “l'equità orizzontale” da garantire soprattutto con una revisione delle tax expenditures che oggi contano più di 600 voci e sottraggono gettito per 165 miliardi. Il taglio delle spese fiscali, dal quale saranno escluse le detrazioni per spese sanitarie, per l'istruzione e per gli interessi passivi sui mutui prima casa, così come le deduzioni per i contributi di colf e badanti, sarà forfettizzato per scaglione di reddito. Un'ipotesi al momento prevede un 4% per lo scaglione più basso, un 3% del reddito per lo scaglione intermedio e del 2% per il terzo scaglione, fino ad azzerarsi sopra i 100mia euro.

Redditi di lavoro autonomo/ Neutralità fiscale per gli studi, cedolare secca per gli studi - Per i redditi di lavoro autonomo le novità in arrivo sono finalizzate a garantire una neutralità fiscale per le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali. Inoltre viene prevista la possibilità di prevedere una riduzione delle ritenute dovute sui compensi nei casi in cui il lavoratore autonomo dovesse sostenere costi elevati per i suoi dipendenti o per i suoi collaboratori. Inoltre, sempre per semplificare e ripulire la tassazione dei redditi da lavoro autonomo sarà eliminata la disparità di trattamento tra acquisti in proprietà e in leasing degli immobili strumentali. Novità in arrivo anche per i redditi agrari e quelli dei fabbricati. Per questi ultimi viene prevista l'estensione della cedolare secca anche agli immobili commerciali mentre per i redditi agrari la tassazione su base catastale verrà estesa alle coltivazioni.

Chi più assume meno paga  - Un regime duale per l'Imposta sul reddito dell'impresa. Il punto di riferimento per la riscrittura delle regole che disciplinano l'Ires è l'entrata in vigore dal prossimo 1° gennaio della Global minimum tax, quell'imposta globale minima da applicare alle multinazionali e pari al 15 per cento. L'idea è dunque quella di introdurre una nuova Ires in linea con le regole internazionali e che possa garantire un maggiore appeal per attrarre capitali stranieri. L'idea di fondo è quella dunque di ridurre l'attuale aliquota del 24% per i due anni successivi se l'imprenditore investe o crea nuova occupazione. L'aliquota scontata, con l'obiettivo progressivo di portarla al 15% come la Gmt, punta a favorire la capitalizzazione delle imprese e premiare chi investe in nuova occupazione e beni strumentali innovativi e qualificati come transizione 4.0, ricerca e sviluppo.

Irap - Niente più Irap per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti con l'introduzione di una sovraimposta sulla base imponibile Ires. Intervento questo necessario per garantire il finanziamento della spesa sanitaria. Occorre ricordare infatti che oggi la sola Irap dei privati garantisce alle regioni entrate per oltre 17 miliardi, stando almeno all'ultimo bollettino diramato nei giorni scorsi dal Dipartimento delle Finanze sugli incassi 2022. L'altra rivoluzione riguarda l'Iva con una razionalizzazione del numero delle aliquote, una revisione delle regole sulle operazioni esenti per allinearle a quelle comunitarie, una revisione del regime delle detrazione Iva ma soprattutto una procedura semplificata e più veloce per le procedure dei rimborsi a cittadini e imprese

L’Iva cambia faccia - La legge delega in cantiere ha un altro capitolo importante, ed è quello della semplificazione del regime Iva. Nella bozza del provvedimento si parla di razionalizzazione del sistema delle aliquote allineate a criteri Ue, con l’obiettivo di rendere omogenee le aliquote oggi applicate a beni e servizi similari a rilevanza sociale. Su questo fronte, i programmi dei partiti della maggioranza sono concordi in modo esplicito su un punto: l’introduzione di una aliquota Iva zero per un piccolo pacchetto di beni essenziali, che potrebbero essere pane, pasta e olio.

Pace fiscale gettonatissima - Come noto, uno dei temi di maggiore intesa della maggioranza è quello della semplificazione delle procedure fiscali e degli adempimenti dei contribuenti. Il Fisco equo si declina anche dando la priorità alla semplificazione degli obblighi dichiarativi, dando ancora più spazio al principio della pace fiscale e del “saldo e stralcio” e alla ricerca di accordi tra cittadini ed Erario, punti che ritroviamo anche nella delega. L L’istituzione del concordato preventivo come criterio generale di gestione del rapporto tra Fisco e contribuenti.

Nei principi generali (articoli 1-3 della bozza di legge delega) per contribuire a razionalizzare il sistema tributario si prospetta anche all’eliminazione di microtributi che comportano eccessivi oneri di gestione per lo Stato, anche nella prospettiva di uno stop a ad alcune imposte (bollo, ipotecaria, catastale, eccetera), per far posto a un tributo unico in misura fissa (articolo 10 della bozza). La strategia per semplificare la vita a cittadini e imprese si muove su due direttrici. Una punta alla eliminazione di una serie di microtributi così come a una razionalizzazione delle disciplina dei singoli tributi. Per l'imposta di successione e per l'imposta di registro la delega prevede l'estensione dell'autoliquidazione , mentre per l'imposta di bollo, le ipocatastali e le tasse ipotecarie si potrebbe arrivare a un tributo unico anche in misura fissa. Con un occhio più mirato agli adempimenti la seconda direttrice che porta alle semplificazione degli obblighi mira a una loro razionalizzazione così come alla perdita dei benefici fiscali per chi è inadempiente. Saranno armonizzati i termini dichiarativi e di versamento prevedendo da subito la pausa estiva e quella di dicembre per le festività natalizie per l'invio di comunicazioni, inviti e richieste da parte degli uffici.

Accertamento/ Spinta al contraddittorio per piccoli e grandi - La delega punta a rivoluzionare anche l'approccio all'accertamento e in particolare spinge l'azione della macchina amministrativa verso un confronto diretto con i contribuenti. Per questo le imprese vengono divise in due famiglie. Quelle più piccole che potremmo inquadrare sotto la voce partite Iva per le quali arriverà il concordato preventivo biennale. Sulla base delle informazioni che il Fisco recupera dalle sue banche dati con la fatturazione elettronica o gli scontrini telematici, l'agenzia formula una proposta al contribuente il quale se accetterà quanto concordato potrà pagare ai fini delle dirette quanto pattuito per i due anni successivi senza più temere controlli. Per le grandi, invece, si punta al potenziamento della cooperative compliance con una riduzione delle soglie di accesso e un meccanismo premiale più vantaggioso per chi aderisce.

Ulteriori temi «tecnici» - Si va dalla revisione delle crisi d’impresa al superamento della disciplina delle società di comodo e alla revisione della fiscalità di vantaggio passando da un aggiornamento delle norme fiscali del Terzo settore (tutti articolo 9 della bozza). E poi l’armonizzazione della nostra disciplina doganale alle norme Ue (articolo 11), la rimodulazione delle accise sui prodotti energetici con la revisione dei criteri di tassazione (articolo 12), un nodo difficile da sciogliere, come ha evidenziato il pasticcio seguito allo stop al taglio delle accise per calmierare i prezzi alla pompa. L’elenco prosegue con altre potenziali “patate bollenti” come la razionalizzazione dei tributi regionali per l’attuazione del federalismo fiscale regionale (articolo 13), il riordino dei tributi locali e in particolare l’attribuzione del gettito Imu dei capannoni industriali e produttivi direttamente ai Comuni (articolo 14). L’articolo 15 prevede il riordino delle norme sui giochi con previsioni puntuali come le misure di contrasto alle ludopatie e la tutela dei soggetti vulnerabili.

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