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Non possiamo dimenticarci di loro, perché siamo tutti potenziali terremotati

In questo momento così brutto, che segue il terremoto dell'altra notte in provincia di Macerata, voglio riportare le parole di Silvia Sorana, cresciuta a Visso e con la famiglia che si è dovuta spostare sulla costa adriatica nel 2016 "... Non...

In questo momento così brutto, che segue il terremoto dell'altra notte in provincia di Macerata, voglio riportare le parole di Silvia Sorana, cresciuta a Visso e con la famiglia che si è dovuta spostare sulla costa adriatica nel 2016

"... Non sappiamo niente di quello che è successo alla maggior parte di loro in questo anno e mezzo, di quante famiglie si sono spezzate sotto i colpi della disintegrazione delle relazioni sociali, quanto la rottura della bellezza dei loro borghi, delle abitudini quotidiane abbia infranto i loro sogni, tutti i progetti, le aspettative, le prospettive di un lavoro, l'idea di avere un figlio, una vecchiaia di riposo. Quanto tutto questo abbia eroso la loro salute, i loro risparmi, quanti ne abbia uccisi..."

Ecco, queste parole ci fanno riflettere e pensare a cosa sta accadendo tra i terremotati a distanza di un anno e mezzo dalle scosse del 2016. Le casette in molti paesi sono ancora un miraggio e quelle che ci sono sono spesso mal costruite e inadatte ai luoghi.

L'altra notte, con una scossa inferiore al quinto grado della scala Richter, sono caduti i pensili di molte cucine, in quelle case. L'Italia deve fare qualcosa di veramente importante e serio, se vuole che da quelle parti si possa ancora sentirsi orgogliosi di essere italiani.

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