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A cura di Mattia Cialini

Nato nel 1983. Giornalista, di bufala adoro solo le mozzarelle. Vivo ad Arezzo, mi sento a casa anche al Trasimeno e in Maremma. Amo scrivere, ho la fortuna di farlo per mestiere dal 2002.

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Si accende il Pride ad Arezzo, l'assist della politica e la tristezza degli sfottò

E' il giorno del Toscana Pride nelle strade di Arezzo. Corteo dalle 16, concentramento dalle 15. Il programma è stato illustrato nei giorni scorsi: un'organizzazione imponente, per un appuntamento che dovrebbe vedere confluire ad Arezzo migliaia...

E' il giorno del Toscana Pride nelle strade di Arezzo. Corteo dalle 16, concentramento dalle 15. Il programma è stato illustrato nei giorni scorsi: un'organizzazione imponente, per un appuntamento che dovrebbe vedere confluire ad Arezzo migliaia di persone da tutta Italia. La viabilità cittadina, per dire, sarà rivoluzionata per accogliere la folla prevista. Misure di sicurezza da grande evento, i tombini del centro, ieri, sono stati sigillati come in occasione dell'arrivo di papa Benedetto XVI nel 2012.

L'attesa della manifestazione è stata vivace, la politica ha fatto la propria parte discutendo animatamente dell'evento. Dalle adesioni ai dissensi, motivati più o meno intelligentemente, ma civili. Tutti hanno concorso ad accendere i riflettori sull'evento. E gli organizzatori, sentitamente, ringraziano. Un dato di fatto: il Toscana Pride si svolgerà in una città di centro destra, benché l'amministrazione non abbia concesso il patrocinio alla manifestazione. Dal canto suo, il sindaco Ghinelli ha detto che non ci sarà, perché sarà fuori Arezzo nel pomeriggio, ma accoglierà le famiglie arcobaleno la mattina. Molto prevedibile il resto degli schieramenti: centrosinistra + M5S che aderiscono (presenti anche i gonfaloni delle amministrazioni di riferimento, Regione Toscana compresa), centrodestra che rigetta il documento politico degli organizzatori con l'eccezione, nel Comune di Arezzo, di Angelo Rossi.

Peccato soltanto per alcuni infimi dibattiti social e non si salvano alcuni commenti sulla nostra pagina facebook. Il pregiudizio strisciante, il "facciano quelle cose in casa loro" (quali cose? Una passeggiata in centro, darsi un bacio, tenersi per mano?), le raffinate battute ad alcune prese di posizione (il video tratto dal film Il Ciclone "se tu se buho dillo" come commento alle dichiarazioni di Francesco Romizi e Angelo Rossi. Poi sempre quello, grande originalità): il campionario di amenità (ahah, che ridere) è davvero ampio. A questo proposito va ricordato che l'Arcigay di Arezzo, da un paio di mesi, ha aperto - una volta a settimana - uno sportello di ascolto rivolto a tutti coloro che avvertono problemi di discriminazione sessuale. Finora sono stati trattati cinque casi. Cinque persone giovanissime, tra i 18 e i 20 anni, che hanno problemi a rivelare ai genitori la propria omosessualità. O che soffrono perché vengono presi in giro dagli amici. Le battutine, gli sfottò, le parole sottovoce, additare qualcuno, i commenti facebook: tutto molto triste e tutto corresponsabile dell'emarginazione. Che può spingere alla depressione, in qualche drammatico caso al suicidio. Il Toscana Pride è una buona occasione per rifletterci su, invece di dar fiato alla bocca senza accendere il cervello.

Nel 2017, in Italia, il problema di un giovane non può essere quello di non potersi innamorare di un'altra persona.

@MattiaCialini

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