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Venerdì, 19 Aprile 2024
My two cents

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A cura di Mattia Cialini

Ragazza picchiata nel sottopasso: finalmente parole chiare contro la violenza sulle donne. O no?

Condanne unanimi, nette, senza stare a indagare troppo sul contesto. Un abuso è un abuso, non c’è giustificazione. Troppe ancora le vittime tacciate di “se l’è andata a cercare”. Bene, bravi, bis. Adesso politica e istituzioni denuncino, in modo tempestivo, inequivocabile e cristallino, ogni nuovo caso

Sperando di non fraintendere le motivazioni, con piacere si accoglie la svolta politico/istituzionale aretina che finalmente prende di petto una delle piaghe della provincia. La violenza di genere.

La violenza gratuita accaduta al sottopasso della stazione non è tollerabile. Bene le prese di posizione, bene la solidarietà espressa alla vittima. Ne ha scritto anche l’amministrazione e ci sono state pure prese di posizione nazionali. Condanne unanimi, nette, senza stare a indagare troppo sul contesto. Un abuso è un abuso, non c’è giustificazione. Troppe ancora le vittime tacciate di “se l’è andata a cercare”. Bene, bravi, bis.

Dicevo, è un'apprezzabile svolta: perché a memoria, nei soli ultimi 20 giorni in provincia ci sono stati almeno altri 4 casi di grave violenza sulle donne. Per i meno attenti: il padre che picchia la figlia 14enne, il figlio che stringe un laccio attorno al collo della madre, il ragazzo che pesta la ex fidanzata per gelosia o il caso della ragazza presa a schiaffi in un bar. E appena un mese fa, nella placida Arezzo, si è consumato un atroce femminicidio. Nel totale silenzio.

Bene: adesso politica e istituzioni denuncino, in modo tempestivo, inequivocabile e cristallino, ogni nuovo caso. Sarebbe un bel segnale. Anche per non offrire il fianco a quelli che, malignamente, scorgono una difesa strumentale della vittima per colpire il carnefice di comodo. D’altronde non esistono vittime di Serie A e vittime di Serie B.

Ragazza picchiata nel sottopasso: finalmente parole chiare contro la violenza sulle donne. O no?

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