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MPS alle corde...

Circa 27 miliardi di sofferenze sono un'enormità e con quelli deve fare i conti chi cerca di salvare/rilanciare il Monte dei Paschi di Siena. La lettera che la BCE ha scritto a MPS il giorno prima del voto sulla Brexit suona come un ulteriore e...

Circa 27 miliardi di sofferenze sono un'enormità e con quelli deve fare i conti chi cerca di salvare/rilanciare il Monte dei Paschi di Siena. La lettera che la BCE ha scritto a MPS il giorno prima del voto sulla Brexit suona come un ulteriore e pesantissimo allarme. Con quella missiva, infatti, si chiede un immediato piano triennale che indichi come Monte dei Paschi alienerà almeno dieci miliardi di sofferenze, riportando il loro valore complessivo entro limiti accettabili.

Se si pensa che gli attuali vertici dell'istituto di palazzo Salimbeni avevano previsto di sbarazzarsi di cinque miliardi di crediti deteriorati entro il 2018, si capisce come quel che viene richiesto oggi sia una mazzata tremenda, anche e sopratutto perché MPS nel proprio bilancio valuta le sofferenze al 39% del valore nominale, contro il 20% del mercato reale odierno.

Vendere quelle sofferenze al 20% vorrebbe dire evidenziare un buco di bilancio di alcuni miliardi e questo le casse esangui della banca senese non possono permetterselo.

Ecco perché oggi le azioni MPS sono quotate soltanto 35 centesimi.

Tremano anche i possessori di obbligazioni subordinate senesi, che sono sei volte quelli dei quattro istituti falliti a novembre scorso.

Servono ora quegli interventi pesanti che nel 2008 dicemmo di non aver bisogno di porre in essere. Il governo continua a dire che sono solo eventuali e non previsti, ma l'impressione è che l'estate non passerà senza che diventino indispensabili per mantenere, tra l'altro, la pace sociale in Italia.

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