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A cura di Enrico Meacci

Nato ad Arezzo nel 1972 è laureato in giurisprudenza, avvocato, funzionario pubblico. Da sempre grande appassionato di automobilismo e di automobili. Membro del ruolo dei Periti e degli Esperti della Camera di Commercio di Arezzo per autoveicoli ed autocarri.

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Le stragi del sabato sera

Le forze dell'ordine sono tutte impegnate al massimo delle loro capacità eppure si continua a morire. Non è pensabile che si possa interrompere questa triste e maledetta strage di giovani, solo presidiando le strade con più agenti.

Quando abbiamo creato la rubrica automobilistica di motori all'interno di Arezzo Notizie, la prima cosa che ci animò fu quella di dare spazio e risalto al tema della sicurezza stradale. Purtroppo in questi giorni assistiamo impotenti alle morti che si stanno consumando sulle nostre strade. Un tributo di sangue che pare non si riesca a fermare. Le forze dell'ordine sono tutte impegnate al massimo delle loro capacità eppure si continua a morire. Non è pensabile che si possa interrompere questa triste e maledetta strage di giovani, solo presidiando le strade con più agenti.

Dobbiamo tornare a parlare con i nostri ragazzi e di questo se ne deve occupare prima di tutti la famiglia. Dobbiamo loro spiegare che alcol e droga sono assolutamente inconciliabili con la guida. Punto. Dobbiamo inculcare nel cervello dei nostri ragazzi il senso della responsabilità e del dovere. Punto. Sulla strada, che è di tutti e per questo motivo non è una pista, si rispettano le distanze di sicurezza, i limiti di velocità, il codice della strada. Punto. Se poi c'è chi sgarra allora ben faranno le forze dell'ordine, ad intervenire in modo sanzionatorio. La prima regola deve essere rispetto per la vita propria e altrui, non esattamente in questo Ordine. I media quest'anno si sono molto impegnati con campagne stampa volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della sicurezza stradale. Adesso però sta a noi fare la differenza con stili di guida consapevoli e corretti. Nessuno potrà dire che correndo in auto o in moto non sapeva che avrebbe potuto causare un incidente magari mortale. Le scuse sono finite e devono finire anche le morti di giovani il sabato sera. 

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