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A cura di Enrico Meacci

L'auto con cui Giorgia Meloni è arrivata a Palazzo Chigi è un'Alfa Giulia. Una scelta precisa

Una scelta a mio avviso non casuale per un primo ministro che tiene molto al made in Italy

Giorgia Meloni è la prima presidente del Consiglio donna nella storia della Repubblica Italiana. E’ una persona schietta, diretta, pratica, dotato di temperamento e soprattutto con la passione per le automobili. Cercando su internet ho letto che guida una Mini Cooper S, un'auto piuttosto pepata che ne rispecchia il carattere determinato e grintoso. Famosa è divenuta la frase che pronunciò nel 2019 al Tg2 Motori, che guidare la fa sentire libera. Non a caso infatti quando è stata ministro per le politiche giovanili del governo Berlusconi nel 2008, aveva rinunciato all’auto blu, preferendo muoversi guidando personalmente la propria automobile. Da oggi in poi per ragioni di sicurezza ed in ossequio al protocollo istituzionale, oltre che per mille altre esigenze tutta questa autonomia di mobilità non le sarà più possibile.

Così Giorgia Meloni ha deciso di presentarsi nei palazzi del potere con due vetture tutte italiane: al palazzo del Quirinale è arrivata a bordo di una Fiat 500X, mentre a palazzo Chigi con una Alfa Romeo Giulia.

Una scelta a mio avviso non casuale per un primo ministro che tiene molto (e giustamente) al made in Italy. Lasciamo stare poi che Fiat e Alfa Romeo facciano parte della galassia Stellantis, non più Fca. Di fatto sono due vetture iconiche dell’italian style che tutto il mondo ci invidia.

Bella l’immagine della nostra giovane premier che esce dal sedile anteriore (e non dal divano posteriore) dal lato del passeggero dall’Alfa Romeo Giulia di uno scintillante colore grigio Stromboli, equipaggiata con le due bandiere istituzionali, il tricolore sul lato destro e  lo stemma della Repubblica sul lato guida. Tutto molto chic.

La scelta della Giulia cioè di un auto evocativa nell’immaginario collettivo di tutti gli appassionati di belle automobili è a mio parere vincente. Vettura dinamica, sportiva, denota carattere e allo stesso tempo sobrietà.

Certo l’auto del presidente del Consiglio italiano non è una Giulia qualsiasi ma è una vettura speciale appositamente allestita certamente con una specifica blindatura in ragione dell’uso al quale è destinata. Alimentata dal motore benzina 2.0 Turbo Q2 da 280 CV, associato al cambio automatico a 8 rapporti è rigorosamente a trazione posteriore, in linea con la tradizione della casa del Biscione.

La presidente Meloni ha lanciato un messaggio forte e chiaro. Le case automobilistiche d’Oltralpe sono avvisate, tedesche in testa. La presidente Meloni viaggerà su vetture italiane, anche se ritengo difficile che almeno una volta non possa cedere ad un passaggio a bordo di una delle tante vetture teutoniche parcheggiate fuori da Montecitorio. Staremo a vedere.

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