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A cura di Enrico Meacci

Auto a benzina e gasolio: il dietrofront. Niente più addii

La notizia di queste ore è che la decisione dell'Unione Europea sullo stop alla vendita dal 2035 delle automobili con motore endotermico e conseguentemente sull'impiego esclusivo delle auto elettriche per la mobilità è stata rimandata a data da destinarsi

Come si dice in questi casi, ve lo avevo detto. Proprio nel mio ultimo intervento da queste colonne. Non ho mai creduto alla possibilità di vedere scomparire dalla circolazione dal primo gennaio 2035 le auto alimentate con motori a benzina, gasolio, gpl, metano. Non a caso ho chiuso il mio articolo con un laconico “staremo e vedere”, aggiungendo poi che “per il momento la rivoluzione elettrica può attendere”. Ed è andata proprio così.

La notizia di queste ore è che la decisione dell'Unione Europea sullo stop alla vendita dal 2035 delle automobili con motore endotermico e conseguentemente sull'impiego esclusivo delle auto elettriche per la mobilità è stata rimandata a data da destinarsi.

Quindi le nostre vetture ma anche furgoni, camion, autobus, non sono più vecchi catorci fumosi ma sono stati riabilitati.

A chi mi domanda cosa succederà da ora in poi non posso che rispondere che la decisione di rinviare a data destinarsi il via libera all'impiego esclusivo di auto elettriche potrebbe decretare la fine di ogni provvedimento sul merito o per le meno determinare un considerevole allungamento dei tempi per la rivoluzione “green” ben oltre la soglia del 2035 originariamente ipotizzata. D'altra parte con questo intervento è stata evitata – almeno per il momento – una stangata per l'industria automobilistica italiana che se il provvedimento fosse passato, avrebbe potuto subirne gli effetti compromettendo un settore, quello automobilistico appunto, che da impiego a migliaia di posti di lavoro e altrettante famiglie, in un momento storico piuttosto delicato per la vita di tutti noi. Quindi per il momento potrete continuare a circolare con la vostra attuale auto e potrete anche acquistarne una nuova alimentata con carburanti tradizionali.

Continuo però a sostenere che il passaggio all’alimentazione elettrica dovrà avvenire in modo graduale e soprattutto dovrà permettere un ridimensionamento dei prezzi delle auto elettriche, ancora molto più alti rispetto agli omologhi modelli con motore endotermico. Inoltre nel frattempo sarà bene implementare la rete infrastrutturale ancora abbastanza scarsa in Italia, introducendo sul territorio nuove stazioni ecogreen per ricaricare le batterie delle automobili e soprattutto con un costo dell’energia elettrica ridimensionato ed accessibile rispetto alle attuali quotazioni di mercato.

Infine una nota sugli e-fuel i cd. carburanti verdi che potrebbero consentire di mantenere in servizio attivo ancora a lungo i motori tradizionali, salvaguardando l'obiettivo della riduzione delle emissioni di CO2 senza però chiudere la porta alle tecnologie pulite ma diverse dall'elettrico. Insomma il cambiamento è in corso ma non avrà né i tempi e soprattutto i modi che volevano essere imposti dall'UE e che ora invece sono stati interrotti da Germania e Italia con una decisione che non stabilisce se e quando potrà essere assunta. È proprio il caso di dire staremo a vedere.

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