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L'odio che avanza coinvolge la stampa e la rende inaffidabile

La corsa all'odio è partita da tempo, ma ora sta raggiungendo livelli sinceramente inaccettabili e non si vede il traguardo nemmeno in lontananza. E' in atto a qualsiasi livello e ne sono protagonisti i singoli cittadini così come i politici e i...

La corsa all'odio è partita da tempo, ma ora sta raggiungendo livelli sinceramente inaccettabili e non si vede il traguardo nemmeno in lontananza. E' in atto a qualsiasi livello e ne sono protagonisti i singoli cittadini così come i politici e i mezzi di comunicazione. E' una corsa sfrenata che ormai pare impossibile da arrestare. E' difficile dire dove ci porterà, ma è chiaro che il controllo è perso.

Ogni giorno assistiamo al superamento di quello che ritenevamo un limite (se non altro morale) e non è più considerata un valore la verità (anche, com'è sempre, soggettiva). Si mente sapendo di mentire e sentendosi giustificati nel farlo.

Non esiste più il dialogo politico, a nessun livello. La mediazione e la diplomazia sono armi spuntate in partenza e chi cerca di comprendere le posizioni o le azioni altrui è ormai tacciato quando va bene di buonismo (un termine senza senso), o peggio di essere un traditore, della religione o della patria. Si osservi cosa accade tra Corea del Nord e Stati Uniti, oppure nei confronti di chi arriva in Europa dall'Africa. Si guardi a cosa succede quotidianamente nel recinto politico italiano e come osano (!) titolare in prima pagina certi quotidiani; o ancora di cosa parlano la maggior parte dei TG nostrani.

Il mondo si sta riempiendo di possibili detonatori di conflitti catastrofici per via dell'odio che sale ogni giorno di più. Ormai si prende di mira un nemico e gli si getta contro qualsiasi cosa, vera o non vera, costruita o meno che sia. L'importante è avere dei nemici cui attribuire le colpe dei mali del mondo, d'Europa, d'Italia o di Arezzo.

L'allarme è l'unica cosa che conta. Bisogna lanciare allarmi comunque e sempre, perché fa audience e seguito popolare. E' l'odio e la denuncia a qualsiasi costo, anche quello di sparare puttanate sapendo di farlo, che appaga i disperati, di qualsiasi religione o stato.

E' un gorgo pericolosissimo, che trova nell'ignoranza la propria alimentazione, il carburante principe.

Non si riesce più a concordare qualcosa a livello internazionale (ONU o Europa, per esempio), ma nemmeno a quello locale (su una legge elettorale in Italia) e non esiste più il riconoscimento della buona fede.

Siamo giunti a un livello tale che si stenta a credere che qualcuno possa agire spinto da un ideale sincero. E' un tutti contro tutti accanto a un si salvi chi può. I discorsi da bar, una volta catalogabili come simpatici (Stefano Benni ce lo ricorda), non sono più ascoltabili, tanta è l'ignoranza e l'odio che li alimenta.

Bisognerebbe tutti darsi una calmata, ma abbiamo perso il controllo perché nessuno è più autorevole e men che meno considerato tale. Nel secondo dopoguerra lo sono stati l'ONU, il Presidente degli Stati Uniti o quello della Repubblica Italiana; il Corriere della Sera o la RAI, ma oggi nessuno di questi gode più del rispetto delle popolazioni, sia perché la qualità della vita di molti in occidente è paurosamente calata, sia perché questi soggetti non sono più effettivamente autorevoli.

E allora via agli istinti più bassi e a quelli fomentati da chi dovrebbe frenare. Spiace molto dover constatare che i mezzi di informazione si sono adattati alla situazione abdicando in molti casi al loro ruolo/dovere principale.

Sarà difficile uscire da questa spirale in modo indolore. Per rimanere ad Arezzo Il Giornale di ieri pur di attaccare Renzi a ogni costo è arrivato a scrivere che Massimiliano Dindalini era un renziano (cosa mai verificatasi) che solo negli ultimi mesi è diventato Orlandiano ed è stato nominato alla guida di TIEMME da apicoltore (quindi incompetente) perché se ne andasse dalla segreteria provinciale del PD. Le cose stanno anche peggio di così, ma di certo in maniera totalmente diversa.

Il primo titolo di Libero, sempre di ieri, è stato un irresponsabile "Dopo la Miseria Portano le Malattie".

Ndr: quello sopra è uno sfogo anche piuttosto sconclusionato, più che un articolo correttamente scritto. Il lettore mi perdonerà, spero.

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