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L'Europa appesa a un filo e le zuppe greche...

Quelli della mia generazione l'Europa l'hanno sognata, promossa, vissuta come obiettivo, pensata come esempio di virtù, ma in queste ore devono piegarsi alla realtà e comprendere definitivamente che il progetto di una federazione di stati più o...

Quelli della mia generazione l'Europa l'hanno sognata, promossa, vissuta come obiettivo, pensata come esempio di virtù, ma in queste ore devono piegarsi alla realtà e comprendere definitivamente che il progetto di una federazione di stati più o meno alla statunitense, di qua dall'Atlantico sta fallendo.

Sta naufragando contro uno scoglio ben visibile, ma piccolo, com'è il problema greco. Se l'Europa non è in grado di risolvere, condividendone gli oneri, lo sfascio della piccola provincia greca (piccola, ma importantissima, sia storicamente che per questioni geopolitiche) vuol dire che di fatto non esiste.

Non esiste se non quando deve decidere che si può fare il cioccolato senza cacao o il formaggio senza latte (se non in polvere) per favorire le multinazionali che gestiscono il potere, quello vero.

Non ci sono mezze misure, o l'Europa mostra di saper trovare un'intesa ragionevole che permetta ai greci di sopravvivere con dignità e al contempo di non depennare la voce "crediti verso la Grecia" dai bilanci dei loro creditori (terzo l'Italia), oppure fatalmente sarà la fine di un sogno, un progetto, una quasi realtà in nome della quale abbiamo fatto (ricordiamolo) fior di sacrifici.

La Grecia sta all'Europa come la provincia di Como all'Italia.

Se la UE funzionasse, sarebbe troppo facile garantire gli 80 miliardi offerti in queste ore, spalmare la restituzione del debito in trent'anni e pretendere, nel giro di sei mesi, che l'IVA greca pareggi gli standard europei, che le pensioni greche arrivino dopo gli stessi anni di lavoro di quelle italiane e che, come dovrebbe accadere ovunque, i ricchi greci paghino le tasse in proporzione ai loro averi e guadagni.

Sembrerebbe facile e invece non lo è; non lo è perché semplicemente l'Europa non c'è. Non c'è in quelle continue riunioni in cui Tsipras si confronta solo con la Merkel e Hollande; non c'è quando non si parla di soldi (o di latte in polvere, che è la stessa cosa).

In bocca al lupo, greci; e possibilmente ricordatevi che noi italiani non contiamo niente. Ci dispiacerebbe se in un prossimo futuro sputaste sulle zuppe che consumeremo nei ristoranti di Santorini o Creta. Se proprio dovrete farlo, mirate a quelle che ordineranno i tedeschi...

AGGIORNAMENTO delle 9,30: stamattina è stato annunciato un raggiunto accordo tra Europa e Grecia, un accordo precario praticamente impossibile per la Grecia e che sancisce l'inesistenza di un'Europa unita degna di questo nome e capace di curare le proprie ferite (si pensi che i prestiti pare siano stati garantiti da singoli stati e non dalla UE come tale). I governanti, a cominciare da quelli tedeschi, sono impegnati ogni giorno di più ad ascoltare gli umori dei propri elettori. Altro che Europa!

L'Europa appesa a un filo e le zuppe greche...

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