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Lettori Selvaggi

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A cura di Elena Giacomin

laureata in Lettere e filosofia, indirizzo Storia dell’arte, si occupa dal 2006 di progetti interculturali e di educazione alla cittadinanza rivolti a bambini e ragazzi in collaborazione con associazioni, scuole ed enti pubblici. Nel 2013, assieme ad Anna e Barbara, ha aperto ad Arezzo la libreria specializzata per bambini e ragazzi La Casa sull’albero, di cui coordina i progetti formativi e di promozione alla lettura

Lettori Selvaggi Centro Storico / Via San Francesco

Vacanze all'Isola dei gabbiani, avventure sotto il cielo sereno o sotto la tempesta

#LettoriSelvaggi è una rubrica sui libri per i più piccoli curata da Elena Giacomin, libreria La casa sull’Albero

Vacanze all'Isola dei gabbiani, Astrid Lindgren, Salani

"Sì, la vita era bella e quanta vita poteva contenere un'unica, piccola normalissima giornata d'estate!".

Siamo sul molo di Stoccolma in una mattina d'estate. Alle dieci in punto suona la campanella del Gabbiano I, il vaporetto che fa la spola nel piccolo arcipelago svedese che si trova proprio di fronte alla capitale.

L'ultimo scalo che compie è quello dell'Isola dei Gabbiani. Sull'isola abitano solo venti persone d'inverno, ma nel periodo estivo il piccolo pezzetto di terra si popola di villeggianti.

Imbarcata sul Gabbiano I c'è la famiglia Melkerson, un padre ed i suoi quattro figli, i dodicenni Johan e Niklas, Pelle, il più piccolino e Karin, la maggiore, di diciannove anni. La mamma non c'è più è morta quando è nato Pelle ed è stata Karin a fare da mamma a tutti, papà Melker compreso.

La famiglia Melkerson ha preso in affitto La Vecchia Falegnameria dell'Isola dei Gabbiani, un’abitazione decadente, dove se non stai attento ti piove in testa, ma assolutamente ricca di fascino.

Nella casa accanto vivono Nisse e Marta Grankvist, proprietari dello spaccio dell'isola che hanno una bimba dell'età di Pelle, Melina, e due ragazzine coetanee di Johan e Niklas, Teddy e Freddy.

Quella che i Melkerson trascorreranno sull'isola dei gabbiani sarà un'estate avventurosa tra naufragi, feste di mezz'estate, società segrete e rifugi misteriosi.

C’è il primo amore di Karin, le escursioni e le marachelle di Niklas e Johan, la triste sorte del coniglio di Pelle e le comiche avventure di papà Melker.

Nel romanzo si possono rintracciare tutti gli elementi che hanno reso Astrid Lindgren tra le più grandi scrittrici per ragazzi, ovvero un cuore simile a quello dei bambini, l’anima del poeta, un senso meraviglioso dell’umorismo, una fantasia illimitata. E l’amore per la natura, in questo caso fatta di paesaggi selvaggi ed incontaminati, esaltati dai colori e dagli odori tipici di un'estate indimenticabile.

Splendida la figura di papà Melker, scrittore sulla cinquantina, ma più ingenuo, spensierato ed impulsivo dei suoi figli. Un papà solo, che ama le sue creature di un amore sviscerato, tanto che ogni tanto si ritrova a pensare come "proprio a lui dovessero esser nati quattro ragazzi così straordinari. E così diversi tra loro".

E Karin, che scrive un diario per testimoniare a sua figlia, se mai ne avrà una, quanto si divertiva da ragazza o per dichiarare tutto il duo amore per la vecchia falegnameria "oh quanto ti voglio bene allegro falegname, per aver costruito questa casa (ammesso che sia stara costruita da te), e per averci piantato intorno questi alberi di Melo, e per il fatto che noi possiamo abitarci, e perché è di nuovo estate...anche se questo, a dire il vero, non è merito tuo".

E poi c'è il rapporto con gli animali, il San Bernardo Nostromo e poi le foche, i conigli, le pecore.

Ci sono avventure sotto il cielo sereno o sotto la tempesta, c’è il mondo reale della quotidianità, semplice nella sua magia.

Sarebbe bellissimo rivedere sugli schermi la serie televisiva da cui ha preso spunto il libro, Vi på Saltkråkan, 13 episodi scritti dalla stessa Lindgren e messi in onda per la prima volta in Svezia nel 1964. La serie venne trasmessa in Italia nel 1972 e sicuramente alcuni dei nostri lettori se la ricordano.

Bellissime le illustrazioni del romanzo, opera di un’altra grande donna, Grazia Nidasio, dalla cui matita sono nati personaggi come Valentina Mela Verde, La Stefi e il piccolo mugnaio del Mulino Bianco.

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