Per caso, Natalie d'Arbeloff, Gian Berto Vanni, Orecchio acerbo

Ci avviciniamo a una triste ricorrenza, il 24 febbraio sarà trascorso  un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, e cominciano a essere un numero consistente i libri sugli scaffali che affrontano l'argomento. Una produzione assolutamente necessaria per aiutare i più piccoli, e noi adulti con loro, a trovare le parole per provare a dare un significato a quello che sta accadendo. 

Orecchio acerbo dà il suo contributo scegliendo di rivolgersi al passato portando in libreria "Per caso" di Nathalie d'Arbeloff con le illustrazioni di Gian Berto Vanni, un albo che racconta una storia drammatica, ma allo stesso tempo piena di speranza.

In principio c'era pace sulla terra e pochissima gente. C'era solo una famiglia, padre, madre e una figlia. Come tutte le famiglie avevano le loro incomprensioni, si arrabbiavano, discutevano, ma comunque non venivano mai alle mani. Poi successe che la bambina trovò un grosso bastone con cui uccide un uccello preistorico. La famiglia intuisce il potenziale pericoloso dell'oggetto e lo nasconde.

Passano i secoli, ma poi qualcuno ritrova quello strano bastone ed inizia un escalation di sete di potere e di possesso che sta per condurre l'umanità alla guerra globale. 

A cambiare le sorti del mondo e a capovolgere completamente lo scenario, ci penserà una bambina che, forte del potere di ripensamento della realtà proprio dell'infanzia, trasforma il bastone della discordia in un albero della pace. 

Un aloi di grande attualità che esprime un concetto molto giusto, ovvero che, come afferma Alberto Pellai, nel lavoro educativo, parlare della guerra ai più piccoli deve significare soprattutto capire insieme a loro quale è il lavoro dei costruttori di pace. E come possiamo raccontare ai bambini la bellezza dei costruttori di pace? Abbiamo la fortuna di avere a disposizione i libri illustrati, propagatori di meraviglia, strumenti indispensabili per immaginare e costruire un futuro diverso.