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Lettori Selvaggi

Lettori Selvaggi

A cura di Elena Giacomin

laureata in Lettere e filosofia, indirizzo Storia dell’arte, si occupa dal 2006 di progetti interculturali e di educazione alla cittadinanza rivolti a bambini e ragazzi in collaborazione con associazioni, scuole ed enti pubblici. Nel 2013, assieme ad Anna e Barbara, ha aperto ad Arezzo la libreria specializzata per bambini e ragazzi La Casa sull’albero, di cui coordina i progetti formativi e di promozione alla lettura

Lettori Selvaggi Centro Storico / Via San Francesco

La storia di Lucio che lavorava nella fabbrica di occhiali. Vivavoce, un testo per affrontare i cambiamenti

#LettoriSelvaggi è una rubrica sui libri per i più piccoli curata da Elena Giacomin, libreria La casa sull’Albero

Vivavoce, Antonio Ferrara, Einaudi Ragazzi

“Il difficile era arrivare alle stanghette, perché le viti erano microscopiche e, quando prendevi il cacciavite a stella, quello piccolo, a furia di avvitare ti cavavi gli occhi. Comunque ero tra i più veloci del reparto, nessuno avvitava come me. Fare l’apprendista alla fabbrica di occhiali mi piaceva, almeno mi sentivo capace di combinare qualcosa, e comunque era sempre meglio che andare a scuola.”

Lucio ha abbandonato la scuola e lavora in una fabbrica di occhiali. Ama molto il suo lavoro, in un certo senso gli sembra di restituire la vista a chi non riesce a vedere bene.

Unico rammarico dell’aver lasciato la scuola è non vedere più la sua professoressa di italiano, la Orecchia, che in classe faceva sempre leggere a lui i brani dell’antologia e le poesie e da quanto era bravo i compagni gli facevano pure l’applauso.

Lucio spera in un contratto a tempo indeterminato e quando perde il lavoro rimane molto deluso, non se lo aspettava proprio, si sente perso e non sa cosa fare.

E’ in uno dei suoi bighellonamenti senza scopo che entra in una biblioteca di pubblica lettura e sfila dallo scaffale dei classici Moby Dick di Melville ed inizia a leggere ad alta voce uno degli incipit più conosciuti di tutti i tempi “Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa – non importa quanti, - siccome avevo pochi soldi e niente che mi tratteneva a terra, pensai di imbarcarmi per andarmene un po’ in giro a vedere quella parte del mondo bagnata dalle acque”.

Quando Lucio finisce di leggere si girano tutti a guardarlo. Il bibliotecario lo caccia in malo modo, ma ad ascoltarlo c’è il responsabile dei lettori volontari che propone a Lucio di diventare un“lettore a domicilio”.

Lucio si ritrova a leggere ad alta voce in case e in ospedali, da anziani e da ammalati. Un giorno si trova davanti, completamente cieca, la sua professoressa Orecchia, e leggerà anche per lei e questo incontro cambierà sostanzialmente la sua esistenza.

Vivavoce è la prima uscita di una nuova collana di narrativa “Einaudi Ragazzi di oggi”, pensata per i ragazzi delle scuole medie per parlare “ai preadolescenti, chiamati ad affrontare nello stesso momento i grandi cambiamenti della crescita e quelli della mutevole realtà che hanno attorno. Parla a chi ha il coraggio e la voglia di capire qualcosa in più di sé, degli altri e soprattutto di provare a orientarsi in un contesto sempre più dinamico, globalizzato e privo di punti di riferimento.”

E con questo libro abbiamo deciso di presentarci ai ragazzi delle classi prime delle scuole medie, rendendolo protagonista del progetto Adotta l’autore e delle Gare di lettura per il prossimo anno scolastico.

Lo abbiamo scelto perché è un libro che parla di altri libri, un omaggio all’amore per la lettura e perché racconta di quel regalo meraviglioso che è leggere ad alta voce, sia quando la voce è la nostra che quando stiamo zitti zitti ad ascoltare le parole di qualcun altro.

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