“Pietra Alata è un regno così piccolo che basta roteare un dito per indicarne i confini.
Se vi capita di visitarlo, una volta raggiunto il grande fico al centro del paese, non faticherete ad orientarvi. A Nord, sorge il palazzo reale, a est le tre case dei sudditi, il pozzo e i recinti con animali, a ovest la stalla e il granaio, a sud la porta d'accesso, l'unica fenditura delle mura che circondano la città, la banca e possente meraviglia che protegge i pacifici abitanti di Pietra Alata e il loro pacifico sovrano”.
A governare questo minuscolo regno è Alessandro Mignolo, piccolo re dalle tante virtù, ma pessimo cavallerizzo. A raccontarci le sue avventure è Manesse, una gazza non ladra, ma appassionata di storia e di storie e quella di Alessandro Mignolo, è davvero esemplare.
Dopo una caduta da cavallo il giovane re si sveglia totalmente cambiato: è posseduto da manie di grandezza e dallo sfrenato desiderio di conquistare popoli lontani. 
La mamma Isadora decide di lasciarlo partire convinta che non appena il figlio avrà scoperto cos’è davvero la guerra smetterà di smaniare per lei. 
In groppa al vivace e fedele destriero Coccefalo, Alessandro Mignolo si mette in viaggio accompagnato dalla fedele Manesse che ha il compito di tenere memoria delle sue imprese.
Un romanzo di ambientazione storica agile e divertente, perfetto per affrontare alcune tra le grandi domande delle bambine e dei bambini. Un libro per riflettere sull’insensatezza della guerra, sull’importanza del viaggio e dell’incontro con gli altri. Un libro che ci ha piacevolmente colpito e che stiamo proponendo per i progetti didattici del prossimo anno scolastico. 
Oggi avremo anche la fortuna di ascoltare l’autore Daniele Aristarco nel chiostro della Biblioteca per il suo omaggio dantesco, un incontro che prepara il terreno per quando ci rivedremo in primavera con i bambini della scuola primaria e con il piccolo Alessandro Mignolo.