Il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli chiede agli imprenditori locali di dare una mano consistente all'US Arezzo. La questione non riguarda solo il calcio, che pure in città appassiona migliaia di persone, ma anche e forse soprattutto il prestigio e l'orgoglio cittadino.

Arezzo è davvero ai minimi storici quanto a immagine verso l'esterno e tra poco diventeremo una meta turistica per via della negatività che ci caratterizza. Già al centro dell'attenzione negativa dei media all'epoca dei fasti di Gelli e soci, non ci saremmo mai immaginati di passare anni da simbolo dello sfacelo bancario, e nemmeno di ritrovarci a fare i conti con la chiusura di fabbriche simbolo del nostro territorio note in tutta Italia.

La notizia dell'incapacità di Arezzo di far fronte in proprio alla salvezza di un titolo sportivo e di una squadra meritevole di encomio per l'impegno profuso, sarebbe la ciliegina sulla torta avvelenata di questi anni.

Neanche l'orgoglio di aretini, davvero ferito dalle scorribande perpetrate da certi personaggi romani che è meglio non qualificare, riesce a stimolare a sufficienza gli imprenditori aretini?

Non lo si può credere. Non si può credere che nessuno (salvo i tifosi di Orgoglio Amaranto, per la loro parte) intervenga a salvare la baracca e a condurla in porto dignitosamente.

E sinceramente la scusa che non piacerebbe subire le contestazioni della piazza una volta che le cose andassero un po' meno bene di come auspicato, in questa fase appare appunto più una scusa che altro.

Ora c'è da salvare e rappresentare l'orgoglio e il riscatto di una città; c'è da dimostrare che siamo capaci di mantenere una squadra tra i professionisti.