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La Resurrezione di Piero della Francesca è arte contemporanea - domenica 5 se ne parla alla Fraternita dei Laici

I soldati che non si accorgono di quel che sta accadendo alle loro spalle perché dormono, non vedono o non vogliono vedere, non possono che raccontarci di come le persone si dividano in due categorie: quelle che partecipano, testimoniano e seguono...

I soldati che non si accorgono di quel che sta accadendo alle loro spalle perché dormono, non vedono o non vogliono vedere, non possono che raccontarci di come le persone si dividano in due categorie: quelle che partecipano, testimoniano e seguono quello che accade al di là e oltre il loro naso, e quelle che dormono, non vedono, o forse non vogliono vedere.

Un messaggio chiaro e forte, inviato nel '400 da Piero della Francesca (o dei Franceschi, come diceva Federico Zeri) arriva ai nostri giorni con quello che un critico d'arte d'oltremanica ha definito come "il dipinto più importante del mondo", cioè la Risurrezione di Piero della Francesca, affresco custodito nel museo civico di Sansepolcro.

Non è questo il luogo per parlare del dipinto in dettaglio e cogliere il senso delle sue componenti, ma l'occasione per gli aretini si presenta domenica 5 alle 17 nei locali della Fraternita dei Laici, in piazza Grande.

Sarà la dottoressa Francesca Chieli a farlo, e io non posso che consigliare la partecipazione.

Arezzo potrà essere culturalmente viva se gli aretini parteciperanno alle iniziative che vi si organizzano, e magari ne promuoveranno altre. Sarà morta se dormiranno, non vedranno, o non vorranno vedere.

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La Resurrezione di Piero della Francesca è arte contemporanea - domenica 5 se ne parla alla Fraternita dei Laici

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