rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
ArezzoNotizie

ArezzoNotizie

Redazione

La mostra d'arte più importante d'Italia in questi mesi? L'ha organizzata Giorgio Vasari, ma noi...

A Torino, presso la Biblioteca Reale dal 7 luglio al 15 settembre prossimo, sono in mostra una quarantina di disegni del '400 e '500 italiano realizzati dei maggiori artisti di sempre (Da Michelangelo a Leonardo, passando per Raffaello...). Il...

A Torino, presso la Biblioteca Reale dal 7 luglio al 15 settembre prossimo, sono in mostra una quarantina di disegni del '400 e '500 italiano realizzati dei maggiori artisti di sempre (Da Michelangelo a Leonardo, passando per Raffaello...). Il pezzo più pregiato, custodito insieme agli altri negli archivi dei Musei Reali del capoluogo piemontese, è l'autoritratto più famoso al mondo, quello di Leonardo da Vinci tratteggiato a sanguigna dal genio toscano. Lascerò la descrizione della mostra all'articolo comparso ieri su La Repubblica, pezzo che in poche ore ha ottenuto oltre 65000 mi piace nella versione online del quotidiano più popolare d'Italia. Lo spezzone che pubblico parte dall'opera più importante in mostra per notare come tutto ruoti intorno al Vasari e alle sue "Vite". Parla direttamente e indirettamente di chi era Vasari nell'epoca più importante per l'arte Italiana e forse mondiale, ma anche di cosa Vasari rappresenti ancora oggi nell'ambito artistico.

"... è l'intensa immagine, tratteggiata a sanguigna, che identifica in tutto il mondo il celebre pittore, scienziato e ingegnere fiorentino. In mostra inoltre una selezione di oltre quaranta disegni italiani del '400 e del '500, corrispondenti ad altrettanti artisti citati da Giorgio Vasari nelle sue "Vite", vero e proprio fil rouge dell'esposizione. In mostra dunque lavori di Raffaello, Michelangelo, Lorenzo Lotto, Parmigianino e altri.

A Vasari, architetto e pittore al servizio del granduca di Toscana Cosimo de' Medici, si deve la codificazione di molti concetti che oggi diamo per scontati: il ruolo delle tre arti "maggiori" (architettura, scultura e pittura), la periodizzazione storico-artistica per cronologia e per scuole, la visione evolutiva del Rinascimento italiano che raggiunge il suo culmine con Michelangelo, il concetto di Manierismo. Nell'introduzione alle "Vite", Vasari definisce il disegno "padre delle tre arti nostre, architettura, scultura e pittura", che "procedendo dall'intelletto, cava di molte cose un giudizio universale, simile a una forma o vero idea di tutte le cose della natura". I disegni esposti in mostra illustrano questa fondamentale unità dell'espressione artistica, al di là delle epoche e delle scuole regionali. Due sono le edizioni antiche delle "Vite" conservate nella Biblioteca Reale: la prima è un esemplare di quella stampata a Firenze da Lorenzo Torrentino nel 1550. Più tardi, nel 1568 Vasari diede alle stampe l'edizione "giuntina", ampliata, corretta e aggiornata con l'inserimento dei ritratti incisi degli artisti: di questa versione la Biblioteca Reale possiede una sontuosa edizione in tre volumi, stampata a Roma nel 1759 con dediche al re di Sardegna Carlo Emanuele III e ai suoi figli Vittorio Amedeo, duca di Savoia, e Benedetto Maria Maurizio, duca di Chiablese. I volumi settecenteschi sono corredati di tavole che riproducono le opere più celebri di Michelangelo.

Nella mostra, i disegni saranno disposti in modo da illustrare l'evoluzione dell'arte italiana secondo il racconto vasariano: dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo; maestri e allievi di Raffaello; Michelangelo e la prima Maniera a Firenze; il '500 tra classicismo e manierismo; Vasari e le sue omissioni. La collezione della Biblioteca Reale offre un'ampia panoramica della storia dell'arte italiana a partire dal Quattrocento, con alcune punte che ne fanno una delle più importanti collezioni pubbliche di disegni in Italia. Oltre alla nota opera di Leonardo da Vinci, fanno parte dell'esposizione ottimi esempi della grafica di artisti del Rinascimento toscano e veneto, quali Francesco di Giorgio Martini e Marco Zoppo; un foglio attribuito alla fase giovanile di Raffaello e diverse opere di alcuni tra i suoi migliori allievi…"

Nonostante questo Arezzo, la città natale di Giorgio Vasari nella quale il maestro ha lasciato segni tangibilissimi del proprio passaggio (dalla casa natale a quella che si fece costruire e affrescò, oggi divenuta museo, alle opere dipinte per la Pieve di Santa Maria ora conservate nella chiesa della Badia, fino alle Logge Vasari e altre opere ancora) e che conserva la prova materiale della sua amicizia con Michelangelo, non riesce (e forse non vuole, per ignoranza) a valorizzare con forza la figura del suo cittadino forse più illustre. A quando un convegno internazionale di tre giorni sul Vasari e quello che ha rappresentato per l'arte mondiale in epoca rinascimentale e fino ai giorni nostri? Il Palazzo di Fraternita, risistemato a dovere, sarebbe la sede naturale di un simile convegno tra i maggiori esperti di storia dell'arte al mondo. Ma pare che i nostri amministratori non se ne curino...

Si parla di

La mostra d'arte più importante d'Italia in questi mesi? L'ha organizzata Giorgio Vasari, ma noi...

ArezzoNotizie è in caricamento