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Intervista esclusiva a Stefano Sottili, nuovo allenatore di un'Arezzo ambiziosa

E' scesa la sera a bordo piscina; siamo nel ritiro dell'Arezzo a Poppi e se qualcuno mi facesse lo scherzo di buttarmi di peso (non è facile...) nell'acqua azzurra, di certo non mi lamenterei. Stefano Sottili mi aspetta sotto un gazebo di tela...

E' scesa la sera a bordo piscina; siamo nel ritiro dell'Arezzo a Poppi e se qualcuno mi facesse lo scherzo di buttarmi di peso (non è facile...) nell'acqua azzurra, di certo non mi lamenterei. Stefano Sottili mi aspetta sotto un gazebo di tela bianca e sta parlando con un paio di amici che l'hanno raggiunto dal Valdarno. Diamo il via alle presentazioni di rito e al racconto di qualche aneddoto del passato amaranto, poi si comincia con le domande.

- Mi promette un'intervista senza forse, vedremo, spero di sì e tutto il campionario delle non risposte calcistiche?

- Non è facile prometterlo, però noi non dobbiamo lasciare spazio alle interpretazioni, quindi dobbiamo essere brevi e precisi.

- Bene, l'Arezzo in B è data a 3, lei che fa, scommette?

- Non sono uno scommettitore, ma se lo fossi sì, perché si potrebbero guadagnare dei bei soldini...

- Questa è una risposta che piacerà molto agli sportivi amaranto...

Lo stadio di Arezzo ha accolto anche 20000 spettatori. Cosa farà la sua squadra per portare sulle gradinate quei 3500/4000 che la città può dare con una certa continuità se molto ben stimolata?

- Dire "i risultati" sarebbe riduttivo. Credo che i tifosi si debbano riconoscere nella loro squadra e perché questo accada noi dobbiamo avere la capacità di dare tutto. Cuore, corsa e impegno, se abbinati a un buon gioco porteranno risultati e pubblico.

- Grazie alla società, Lei e Gemmi avete potuto costruire una squadra su misura. Si rende conto della responsabilità che vi siete presi in una piazza come Arezzo, che ha fame di vittoria ormai datata?

-Bisogna sapersele prendere, le responsabilità e non credo che ci possano intimorire. Se vuoi fare questo mestiere e vuoi andare avanti con ambizione, devi saper gestire queste situazioni; poi più responsabilità ci sono più è gratificante lavorare.

- Lei ha risposto come Moscardelli; quando qualcuno gli ricordò che lui era arrivato ad Arezzo per fare dei gol; il bomber disse che buttare la palla nel sacco lo divertiva e che non avvertiva alcun peso per responsabilità di questo genere.

- Non sapevo che avesse risposto così, ma mi fa piacere...

- Anche a noi... Cosa pensa di Gemmi come DS?

- E' molto bravo. Ho avuto la fortuna di avere Cristiano Giuntoli, oggi al Napoli, al mio primo anno da professionista, e per molti versi si somigliano. Credo che Gemmi sia il migliore acquisto fatto da Ferretti in questi anni. Perché non ha soltanto indubbie competenze in merito a calciatori e trattative, ma sa leggere bene le dinamiche all'interno dello spogliatoio e della società, basando il gruppo anche su chi lavora fuori dal campo. Staff medico, comunicazione, magazzinieri ecc. sono importanti quanto i calciatori.

- Respirare l'aria dei Beoni e dei Sarri, in qualche modo l'ha aiutata a crescere come allenatore?

-In parte sì. Credo che Beoni sia stato uno dei migliori allenatori che ho avuto e di Sarri mi piace la meticolosità in campo, il non lasciare nulla al caso durante la settimana...

- Da piccolo cosa sognava di diventare?

- Giocare in serie A; poi l'ho soltanto sfiorata con l'Atalanta dei Caniggia e degli Stromberg, quella vera, ma un piccolo sogno si è avverato...

- A parte il modulo 4-2-3-1, come immagina la sua squadra?

- Deve avere il coraggio di fare la partita, ma anche l'umiltà e la capacità di soffrire tutta insieme quando ci sarà bisogno di farlo. Personalità e capacità di leggere le situazioni sono indispensabili.

- Moscardelli e Polidori sono l'alternativa l'uno dell'altro o potranno giocare insieme?

- Nell'ottica di un 4-2-3-1 potrebbero essere uno l'alternativa dell'altro, ma nulla è stabilito per legge. Per esempio non è così difficile passare dal 4-2-3-1 al 4-4-2

- Masciangelo possiamo considerarlo titolare esterno sinistro di difesa, oppure Sabatino ha chance di mantenere il suo posto?

- Sabatino per le prime due giornate è squalificato e Masciangelo ha bisogno di fare esperienza e trovare sicurezza. E' un ragazzo giovane, ma dalle buone caratteristiche. Al novanta per cento inizialmente giocherà lui, poi vedremo.

- L'Arezzo non ha campi in città per gli allenamenti, né per la prima squadra né per le formazioni giovanili... arriverà il Gabibbo a ricordarcelo o risolveremo prima il problema?

- Questa non sarebbe una domanda da fare a me. Io posso soltanto dire che si tratta di una grana importante. Un buon centro sportivo conta quanto un centravanti forte...

- A proposito di calciatori di qualità: Erpen può ancora reggere i novanta minuti?

- Sì, certamente. Horacio si è presentato in condizioni fisiche molto buone già al primo allenamento e si impegna moltissimo con la massima serietà. Ha grandi doti morali, oltre a quelle tecniche, e sono molto contento di lui.

- Lei ha qualche passione, qualche hobby oltre il football?

- I funghi e la pesca. Ovunque mi trovi ad allenare mi faccio accompagnare nei migliori luoghi di raccolta...

- Loris Beoni, tecnico aretino e suo ex mister a Monte San Savino, mi parla di lei come di un tecnico preparato, di personalità, capace di tenere a bada lo spogliatoio... cosa le manca per essere Guardiola (ho visto che ruba qualche esercizio al tecnico del City...)

- ...Di vincere un po' di campionati

- Allora Mister e tifosi hanno lo stesso obiettivo... Vista la rosa che si sta completando, gli sportivi aretini chiedono soltanto una squadra che sappia lottare con grinta e partecipazione emotiva per l'ottenimento del massimo traguardo. Poi si sa che nel calcio non sempre due più due fa quattro... ma l'attesa cresce, cresce di giorno in giorno, lei la sente crescere?

- Il pubblico mi ha sorpreso già in questi giorni. Si capisce che l'entusiasmo cresce e starà anche a noi riuscire a far sì che la squadra si faccia contagiare. Lavoreremo anche su questo.

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