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Il Nobel a Bob Dylan e la morte di Dario Fo

Ho vissuto i loro anni d'oro quasi di rimbalzo, quando ero ancora bambino o adolescente. Devo ringraziare, però, mio fatello più anziano di cinque anni, che quei due me li ha fatti conoscere in età precoce. Entrambi hanno avuto alti e bassi...

Ho vissuto i loro anni d'oro quasi di rimbalzo, quando ero ancora bambino o adolescente. Devo ringraziare, però, mio fatello più anziano di cinque anni, che quei due me li ha fatti conoscere in età precoce. Entrambi hanno avuto alti e bassi, entrambi hanno mostrato la loro umanità. Entrambi hanno preso posizione in ambito politico e per questo sono stati discussi.

Ma entrambi hanno portato linguaggi nuovi nei loro campi, diversi, ma vicini. Bob è addirittura un gigante mondiale, un piccolo uomo gracile che ha influenzato non per modo di dire, ma nella realtà, decenni e decenni di musica pop di qualità (è possibile che le due cose stiano insieme, in certi casi). Il secondo è stato un giullare dalla mente finissima e dalla cultura preziosa, che la lingua utilizzata, un italiano per di più particolare, ha limitato ad ambiti più ristretti, alla fine comunque capaci di portarlo al Nobel.

Due grandi artisti che hanno saputo fare uso, nelle loro espressioni più alte, di una semplicità disarmante.

Ecco, oltre al Nobel li accomuna la capacità di dire molto con semplicità. Il massimo della qualità.

Il resto sono chiacchiere che il vento porta via.

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