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Redazione

il declassamento della Medicina Nucleare aretina - ORA Ghinelli ha ragione da vendere

Era inevitabile che qualcuno rispondesse alle lamentele del PD locale in merito alla questione riguardante il declassamento del reparto di medicina nucleare presso il San Donato di Arezzo. Lo spessore degli uomini politici si misura anche sulla...

Era inevitabile che qualcuno rispondesse alle lamentele del PD locale in merito alla questione riguardante il declassamento del reparto di medicina nucleare presso il San Donato di Arezzo. Lo spessore degli uomini politici si misura anche sulla base del loro coraggio e i rappresentanti del PD hanno nel tempo e in vari campi dimostrato ampiamente di averne da acquistare...

Per comodità riporto di seguito il comunicato stampa di ORA (ORA Ghinelli) presente anche altrove in Arezzo Notizie. Era troppo facile scrivere certe parole, come battere un rigore senza il portiere.

Erano in malafede prima o si sono svegliati dal letargo solo oggi?

Stupisce, e non poco, la levata di scudi del segretario provinciale del PD (lo stesso del governatore Rossi e dell’ex premier Renzi) di fronte all’ennesima espropriazione subita dalla città di Arezzo.

Stupisce perché delle due l’una: o erano in malafede prima o si sono svegliati dal letargo solo oggi.

L’unità operativa complessa di medicina nucleare, che nel tempo ha funzionato anche grazie al contributo del Calcit e degli aretini, verrà mantenuta a Siena (ma va?) e ad Arezzo rimarranno le briciole.

La foglia di fico della pedissequa applicazione del decreto ministeriale n. 70 è insufficiente ad esonerare la Regione da responsabilità in merito, poiché le competenze organizzative spettano proprio a quest’ultima che, verosimilmente, non ha nessuna intenzione di sfavorire Siena a vantaggio né di Grosseto né di Arezzo.

E ne fu data ampia dimostrazione con l’affossamento del referendum per l’abrogazione della riforma del sistema sanitario toscano: 55.000 firme ignorate con sedute fiume del consiglio regionale toscano per arrivare all’approvazione del 28 dicembre 2015.

In barba a tutti coloro che tale proposta contestavano, nel merito e non per pregiudizio; in barba al Crest, al Calcit e a tutte le forze politiche che si adoperarono per coinvolgere i cittadini e renderli consapevoli dei danni che tale legge avrebbe procurato e che già oggi si palesano.

Tra le forze politiche che contestavano, evidentemente con ragione, tale proposta c’era anche Ora: i più ricorderanno che tra i primi firmatari, assieme al presidente del Crest e a quello del Calcit, c’era il candidato a sindaco Ghinelli.

Non c’erano invece, neanche tra gli ultimi, i rappresentanti del PD locale: non firmò Bracciali, non firmò Dindalini e non firmò nemmeno la senatrice Mattesini, che oggi si accorgono che

l’area vasta “va da Orbetello fino a Badia Tedalda” o “da Sestino sino all’Isola del Giglio” come se nel 2015 non fossero muniti di carte geografiche.

Quando eravamo noi a dire che la Medicina Nucleare forniva buoni servizi “grazie alle donazioni del Calcit” e che “la sua storia è una storia legata al Calcit e al mondo del volontariato” era campagna elettorale o la mera verità?

Arezzo, 31 gennaio 2016

Il Coordinamento di ORA Il Gruppo Consiliare Ora Ghinelli

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